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IL GIORNALIERO - L’eolico a stelle e strisce rinnega Eolo per Bacco Stampa E-mail

5 giugno 2010 - Più che Eolo occorrerebbe scomodare Bacco! Il mercato a stelle e strisce dell’eolico, in effetti, sembra dominato più dall’ebbrezza che dalle brezze. Capace di improvvise e brucianti accelerate, mostra altrettanto drastici e inattesi ripiegamenti, che mettono in difficoltà gli stessi addetti ai lavori quando si tratta di fornire una spiegazione.
È successo nel primo trimestre 2010, che ha registrato l’installazione di soli 539 nuovi MW di potenza. Un livello irrisorio - in media una decina di MW per Stato - e quasi inspiegabile se confrontato con i 4.111 MW del trimestre precedente o con i quasi 3.100 del trimestre gennaio-marzo 2009. Peggio che andare sulle montagne russe.
L’American Wind Energy Association, comunicando questi valori ha cercato di spiegare: Mancano prospettive di lungo periodo, la domanda di nuova potenza elettrica è ancora piuttosto debole e anche i prezzi dell’energia elettrica volano molto bassi... Ma è chiaro che da sole queste motivazioni non convincono del tutto. Anche il 2009 era stato un anno molto difficile, con livelli minimi (per gli standard americani) di consumi energetici, costi del kWh contenuti e prospettive di uscita dalla crisi ancora piuttosto fumose. Eppure 10 mila MW erano stati messi ugualmente in funzione!
Il resto dell’anno - secondo uno studio dell’IHS Emerging Energy Research - potrebbe ricalcare le mediocri performance dei primi mesi e così anche il 2011 sembra destinato a una crescita lenta (fonte: Global Wind Energy Coalition).
Per altro gli obiettivi per il 2025 - 165 mila MW installati - rimangono validi e, quindi, dal 2012 in poi occorrerà cambiare marcia e ricominciare a ragionare in termini di almeno 11 mila nuovi MW ogni anno.

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