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IL GIORNALIERO - L’import cinese di carbone cresce venti volte più del Pil! Stampa E-mail

25 maggio 2010 - La slitta del Babbo Natale energetico cinese... è ancora colma di carbone. Materiale che all’interno della Grande Muraglia, per altro, continua ad essere accolto come un prezioso regalo. I tassi di crescita dei consumi si mantengono (almeno) a doppia cifra; le grandezze si misurano in Mega.
Alcuni dati resi noti dalla General Administration of Customs: nei primi quattro mesi dell’anno in corso le importazioni totali di carbone hanno raggiunto i 58 milioni di tonnellate con una crescita del 154 per cento rispetto allo stesso periodo del 2009. Per intendersi, siamo su tassi 20 volte superiori rispetto a quelli del Pil.
Nel frattempo è stata anche avviata una campagna di razionalizzazione degli impianti. Il 21 maggio scorso 26 province hanno firmato una lettera di intenti con l’Amministrazione nazionale per l’energia, promettendo la chiusura di piccole centrali termiche per complessivi 10 mila MW entro l’autunno di quest’anno. Il provvedimento coinvolgerà oltre 400 unità.
Per ogni lampadina spenta, procede comunque l’accensione... di un riflettore da stadio. Entro la fine del 2010, infatti, la Cina supererà la soglia dei 900 GW installati nel complesso delle fonti, con una crescita del 10,2 per cento rispetto a fine 2009. Significa che qualcosa come 90-95 GW di nuova potenza sono destinati ad entrare in funzione in soli 12 mesi. Con il carbone, manco a dirlo, tra i protagonisti assoluti.

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