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IL GIORNALIERO - La Ue invoca una migliore politica di gestione dei rifiuti organici Stampa E-mail

19 maggio 2010 - Abbattere le emissioni di anidride carbonica all’interno dell’Unione europea anche attraverso una migliore gestione dei rifiuti organici? Si può fare! Anzi, si deve fare, considerando i potenziali risultati a sette zeri (per l’ambiente) e a nove zeri (per il portafoglio). Ne è convinta la Commissione europea, che proprio ieri ha presentato sul tema una comunicazione contenente alcune raccomandazioni destinate agli Stati membri. Al centro dell’attenzione, la riduzione della produzione di rifiuti organici e il trattamento biologico con produzione di compost e biogas.
“Il principale rischio ambientale legato ai rifiuti organici è la produzione di metano - precisa la Commissione - un gas che ha un potente effetto serra, 25 volte superiore a quello del biossido di carbonio. Se il trattamento biologico dei rifiuti fosse attuato nella misura massima possibile, il vantaggio più visibile e significativo sarebbe quello di evitare emissioni di gas a effetto serra, stimate a circa 10 milioni di tonnellate equivalenti di anidride carbonica nel 2020. Circa un terzo dell’obiettivo fissato dalla Ue per quella data in materia di energie rinnovabili nei trasporti potrebbe essere conseguito utilizzando il biogas ricavato dai rifiuti organici, mentre circa il 2 per cento dell'obiettivo globale in materia di energie rinnovabili potrebbe essere raggiunto se tutti i rifiuti organici fossero trasformati in energia”.
“La piena attuazione delle politiche esistenti - proseguono gli esperti di Bruxelles - sostenuta da una migliore gestione dei rifiuti organici, genererebbe benefici economici e ambientali stimati tra 1,5 e 7 miliardi, tanto più elevati quanto più ambiziose saranno le politiche di riciclaggio e di prevenzione”. Non si tratterebbe, per altro, di inventare nulla di rivoluzionario, ma semplicemente di estendere e implementare buone pratiche già in uso, purtroppo solo a macchia di leopardo.

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