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IL GIORNALIERO - Nell’industria automotive indiana 4 milioni di posti di lavoro vacanti Stampa E-mail

15 maggio 2010 - Cercasi urgentemente 4 milioni di addetti specializzati da inserire nel settore auto! Quello che in Europa potrebbe sembrare solo uno scherzo di cattivo gusto è invece realtà nel continente indiano che - da qualche tempo - ha deciso di stupire quanto e più della Cina per i tassi di crescita dell’economia locale.
Così, la stessa industria che in Occidente viene considerata matura e in grado di mantenere i livelli attuali di occupazione, faticosamente, solo inventandosi qualcosa di nuovo (stile idrogeno o elettrico), in India sta correndo troppo velocemente per il sistema formativo locale. E si scopre quindi corto, soprattutto per quanto riguarda le figure professionalmente più elevate.
La stima è della Confederation of Indian Industry e del Boston Consulting Group: già entro la fine del 2012 si potrebbe verificare una scarsità di figure professionali dedicate al settore automotive pari a 3,9 milioni di unità, di cui 600 mila nella sola area ingegneria.
Il nostro Istituto per il Commercio Estero ricorda che già tre anni fa Toyota aveva fondato il Toyota Technical Training Institute nel proprio stabilimento a Bidadi in Karnatka, dal quale nelle prossime settimane usciranno i primi diplomati. Ma è chiaro che si tratta di una goccia e almeno fino al 2016 la domanda di nuove posizioni rischia di rimanere sensibilmente al di sopra dell’offerta.
Ad oggi l’industria indiana occupa direttamente (in media) un addetto ogni 8 auto prodotte in un anno rispetto alle 16 del Giappone, alle 15 del Messico e alle 12 degli Stati Uniti.

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