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IL GIORNALIERO - Sempre più combustibili fossili nel futuro (a breve termine) degli Usa Stampa E-mail

14 maggio 2010 - Per fortuna che c’è l’oil&gas! Se l’America dell’energia guarda al futuro scommettendo sul verde, nel presente - per supportare la robusta ripresa del Pil - continua ad affidarsi quasi esclusivamente alle fonti tradizionali. Ogni ritocco al rialzo del prodotto interno lordo si traduce istantaneamente in un incremento della domanda di gas naturale, carbone e petrolio (pressoché) nella stessa identica misura.
Una dinamica che il Giornaliero aveva già evidenziato e che torna di stretta attualità sfogliando l’ultimo Short-Term Energy Outlook, preparato dall’Energy Infromation Administration degli Stati Uniti.
Le più recenti stime elaborate dagli economisti assicurano che il Pil a stelle e strisce salirà del 3 per cento nel corso del 2010? E correggono al rialzo le precedenti previsioni? Bene, la risposta degli energetici dell’Eia non si fa attendere.
Il fabbisogno di barili aumenterà dello 0,8 per cento nel 2010 per poi crescere ulteriormente (più 1,4 per cento) l’anno successivo. I consumi di gas naturale cresceranno del 3 per cento (perfettamente in linea con il trend del Pil, dunque) mentre il previsto sostenuto aumento della domanda di energia elettrica farà lievitare gli ordinativi di carbone addirittura del 3,9 per cento, sempre nel corso del 2010. Un ulteriore più 2,9 per cento di domanda dovrebbe far sorridere i produttori di carbone anche nel corso del 2011.

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