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IL GIORNALIERO - UK: i rifiuti sfidano il vento per diventare la prima fonte rinnovabile Stampa E-mail

11 maggio 2010 - Non solo eolico. Per traghettare la Gran Bretagna verso un modello energetico più sostenibile e, in particolare, per raggiungere i target assegnati dall’Europa in termini di renewables, all’Inghilterra non basterà implementare i pur ambiziosi programmi sull’eolico offshore.
Il sole, si sa, non è una delle prerogative al di là della Manica. Anche la risorsa idrica, in particolare negli ultimi anni, si è andata riducendo, al punto che la Commissione europea ha inserito l’Inghilterra tra le nazioni più a rischio di carenza idrica, al pari dei Paesi del Mediterraneo. Uno scenario che non preoccupa i ricercatori della Cranfield University, convinti che la soluzione al problema sia molto più facile e immediata del previsto... a portata di discarica.
Un recente studio dal titolo Renewable Energy, Landfill Gas and EfW: Now, Next and Future fornisce, al riguardo, alcuni spunti di riflessione. Si parte da una considerazione numerica. Ad oggi il contributo delle rinnovabili sul totale dei consumi energetici è pari al 2,25 per cento. Quindi, per raggiungere il 15 per cento stabilito dalla CE occorre realizzare un incremento di oltre sei volte. Seconda considerazione numerica: oggi, nella gestione dei rifiuti la discarica è ancora il sistema in assoluto più utilizzato. Solo l’8 per cento dei 35 milioni di tonnellate di rsu prodotte dai sudditi di Sua Maestà viene termovalorizzato. Dal 1975 la Gran Bretagna vanta un utilizzo per scopi energetici del gas da discarica. E proprio questa fonte rinnovabile oggi garantisce un terzo della produzione interna di renewable energy.
I margini di sviluppo restano comunque notevoli, soprattutto pensando a un nuovo e integrato ciclo di sfruttamento dei rifiuti (urbani e biomasse) che implementi le varie soluzioni tecnologiche già oggi presenti, dia maggiore spazio al segmento dei biocombustibili per uso trasporti (finora trascurati), sappia investire nelle tecnologie di seconda generazione.
Se dal governo britannico ci sarà un adeguato sostegno - concludono i ricercatori - le tecnologie EfW (Energy from Waste) potrebbero addirittura fornire il 50 per cento dell’energia rinnovabile che la UK dovrà produrre nel 2020 secondo i target europei.

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