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IL GIORNALIERO - 10 milioni di dollari per fare i (giusti) conti coi cambiamenti climatici Stampa E-mail

22 aprile 2010 - Investire in conoscenza può essere una scelta vincente anche quando la partita è quella della lotta ai cambiamenti climatici. Soprattutto quando l’investimento è questione di pochi spiccioli, naturalmente in termini relativi. Merita dunque attenzione una recente proposta del National Research Council (NRC) degli Stati Uniti.
Secondo questa struttura di ricerca, nei Paesi più sviluppati i sistemi di raccolta, elaborazione e gestione dei dati inerenti i gas serra sono condivisi e attendibili. Dunque accurati, a livello di stime, e facilmente comparabili tra loro in sede di analisi. Lo stesso, però, non può dirsi per quanto riguarda le Nazioni in via di sviluppo. Se tracciare le emissioni di anidride carbonica legate ai consumi di combustibili fossili, è tutto sommato semplice; lo stesso non può dirsi per altri gas legati ad attività industriali o - a maggior ragione - per ciò che concerne gli effetti della deforestazione e dell’utilizzo intensivo dei terreni a scopo agricolo. Fonti, comunque, di rilievo nel conteggio finale, in particolar modo proprio nelle economie in transizione.
“Occorre assicurare ai Paesi in via di sviluppo - il parere degli esperti del NRC - un’adeguata assistenza tecnica e finanziaria perchè questi possano creare strutture e sistemi di raccolta e analisi dei dati in linea con quelli delle nazioni più avanzate”.
Il tutto al costo di...? Solo dieci milioni di dollari in cinque anni, hanno stimato al National Research Council, per ottenere risultati tangibili nei dieci principali Paesi emettitori, appartenente alla fascia dei developing country. Una cifra, a ben vedere, sopportabile e pari a poco meno di 150 mila euro/anno per nazione interessata. Per fare i conti (non più a spanne) con il cambiamento climatico, ci può stare...

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