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IL GIORNALIERO - Rinnovabili termiche: piace la proposta degli Amici della Terra Stampa E-mail

21 aprile 2010 - Il Giornaliero di ieri ha fatto un primo lancio sui risultati di un recente convegno organizzato dagli Amici della Terra (Ci sono anche le rinnovabili termiche) evidenziando come la Cenerentola dei dibattiti sullo sviluppo sostenibile meriterebbe un po’ più di attenzione... Anche perché i suoi numeri sono di assoluto rilievo, come spiegato da Andrea Molocchi, responsabile Studi degli Amici della Terra, che torna sulla questione con ulteriori dettagli.
“Il potenziale del settore del riscaldamento, insieme ai 7,4 Mtep producibili a costi non eccessivi nel settore elettrico (86 TWh nel 2020) e ai 4 Mtep ottenibili in ambito domestico e per i trasporti, per un totale complessivo di circa 27 Mtep, consentirebbe di superare ampiamente il livello dei 21 Mtep da rinnovabili, corrispondente all’obiettivo del 17 per cento richiesto all'Italia nello scenario di razionalizzazione dei consumi di energia del pacchetto energia e clima. Senza dover ricorrere a importazioni dall'estero di biocarburanti da coltivazioni dedicate, di dubbia compatibilità ambientale e sociale”.
Quindi si allarga il fronte a sostegno delle rinnovabili termiche, che trova il supporto di Alessandro Ortis, presidente dell’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas, che nel suo intervento ha dichiarato: “Il miglioramento dell’efficienza nell’uso dell’energia, anche attraverso le rinnovabili termiche, dovrà necessariamente assumere un ruolo determinante per poter rispettare gli impegni nazionali e comunitari connessi al cosiddetto Pacchetto 20-20-20 al 2020. In questo senso l’Autorità sta intensificando il proprio impegno a favore del meccanismo Certificati Bianchi applicato al comparto termico”.
Per Nando Pasquali, amministratore delegato del GSE, “occorre costruire un quadro che porti alla riduzione dei consumi finali di energia e che consenta la crescita dell’impiego delle rinnovabili in tutti i settori. Evitando peraltro di puntare l’attenzione solo sugli incentivi. Obblighi, informazione, formazione di una cultura energetica e stimolo ai buoni comportamenti, semplificazione delle procedure autorizzative, stabilizzazione del quadro normativo e potenziamento della rete di trasmissione e distribuzione, saranno le carte su cui puntare per vincere la partita”.
Infine, la voce di Stefano Saglia, sottosegretario del ministero dello Sviluppo economico con delega all’energia, che oltre a ribadire l’urgenza di un Piano nazionale al 2020 per le rinnovabili ha promesso l’imminente varo di linee guida per stabilizzare e semplificare i meccanismi, stabilendo regole unitarie e omogenee per tutto il territorio nazionale.
In conclusione, un convegno che ha dato una scossa al dibattito sulle rinnovabili. Con l’auspicio che il “termico” faccia la sua parte, smettendo quella della Cenerentola.

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