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IL GIORNALIERO - Non di solo petrolio vivrà il Venezuela. In arrivo eolico e nucleare Stampa E-mail

13 aprile 2010 - Il Venezuela scopre la via delle fonti alternative. Nonostante il mare di idrocarburi che possiede in casa - o forse grazie proprio alla sicurezza economica e finanziaria che questi gli garantiscono - lo Stato sudamericano ha infatti annunciato ambiziosi progetti di sviluppo per eolico, solare e nucleare. Perché non si può vivere - energeticamente parlando - di solo petrolio, soprattutto in vista di una massiccia espansione del settore trasporti, che proprio a questa fonte andrà ad attingere primariamente.
La Venezuelan energy authority, in collaborazione con Aveol e la Venezuelan Association of Wind Energy avrebbe già elaborato un piano per l’installazione di 10.000 MW di eolico nei prossimi 15 anni. “Assumendo un tasso di crescita della domanda di kWh pari al 6 per cento annuo - ha precisato il presidente di Aveol, Oswaldo Ravelo - entro il 2025 proprio l’eolico potrebbe così garantire il 10 per cento dell’intera domanda interna di energia elettrica”. A partire per prima nella corsa allo sfruttamento del vento è stata la regione del Paraguana, dove la Petroleos de Venezuela - in collaborazione con Gamesa - ha iniziato a costruire una wind farm da 76 turbine per una potenza complessiva di 100 MW.
Nel frattempo è stato siglato un accordo con la Russia nel settore del nucleare civile per un trasferimento di know-how inteso a concretizzare lo sfruttamento di una fonte che gli stessi responsabili del settore elettrico venezuelano hanno definito di grande rilievo, certamente stabile e dai costi più che accettabili. Infine il solare.
L’esecutivo nazionale ha dichiarato di volere approntare un piano di sviluppo dell’energia solare dedicato alle aree isolate del Paese.

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