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IL GIORNALIERO - L’agricoltura italiana mostra i primi sintomi di intolleranza al silicio... Stampa E-mail

9 aprile 2010 - Anche troppo silicio... può danneggiare seriamente i terreni agricoli! Ovvero: il fotovoltaico è amico dell’ambiente, e dell’agricoltura in particolare, se assunto in dosi omeopatiche. Gli eccessi, al contrario, possono causare gravi danni. A dirlo non è un’incattivita lobby del petrolio, ma la voce dei diretti interessati.
In una recente nota Coldiretti ha lanciato l’allarme senza mezzi usare termini: “Cresce il rischio speculazione sul fotovoltaico. Sul territorio italiano si sta, infatti, diffondendo il fenomeno dell’affitto di terreni agricoli per realizzarvi grandi impianti fotovoltaici, che finiscono per danneggiare l’esercizio dell’attività agricola stessa e lo sviluppo sostenibile del territorio. I segnali preoccupanti sono diffusi, se pur non omogenei tra le diverse Regioni”.
In Puglia si è mossa in prima persona la stessa Agenzia Regionale per la Prevenzione e la Protezione dell’Ambiente, chiedendo ai competenti Uffici regionali di formulare parere contrario ad ogni nuovo insediamento di impianti di generazione di energia da fonte solare in ambito agricolo. Il fenomeno della occupazione del terreno da parte dei pannelli - commentano in Coldiretti - in virtù dei suoi effetti cumulativi può effettivamente determinare un impatto ambientale decisamente rilevante. In particolare, si sottolinea la perdita di permeabilità alla penetrazione di acque meteoriche, con conseguente concentrazione di queste nei punti di scolo delle superfici dei pannelli solari, che potrebbe determinare fenomeni idrogeologici non sottovalutabili, fra i quali un rapido ed elevato deflusso superficiale.
Netta la posizione assunta anche da Coldiretti Torino: “Invitiamo gli amministratori comunali, provinciali e regionali a riflettere sull'impatto ambientale dei grandi impianti fotovoltaici che sottraggono terreno agricolo al settore primario e che non possono coesistere con le attività agricole”.
La ruota gira... e ora sembra che lo stesso fotovoltaico debba cominciare a fare i conti con un’inattesa forma di Sindrome Nimc : Non in my country!

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