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IL GIORNALIERO - Il Vietnam sceglie (anche) la tecnologia nucleare degli States Stampa E-mail

2 aprile 2010 - Per i tifosi neroazzurri Mou è il nomignolo dell’allenatore più gettonata d’Europa. Nel mondo della finanza, invece, è una sigla altrettanto preziosa: memorandum of uderstanding. Qualcosa in più di un semplice accordo di massima...
L’ultimo Mou in tema energetico ad aver guadagnato l’onore della cronaca ha a che fare con il nucleare e con due nazioni un tempo accomunate da un acerrimo conflitto e oggi, invece, riavvicinate proprio dall’energia pacifica dell’atomo: Vietnam e Stati Uniti.
I due Paesi hanno infatti siglato un Mou per aprire la strada alle imprese statunitensi perché possano aiutare la nazione asiatica a realizzare un nuovo impianto nucleare, necessario per soddisfare il crescente fabbisogno interno di energia. Il messaggio è un po’ tortuoso (a differenza del Mou interista...) e ancora piuttosto cauto. Ma gli addetti ai lavori scommettono sul fatto che si tratta di un primo concreto passo per la costruzione di una centrale nucleare con tecnologia americana in Vietnam.
Già oggi la nazione asiatica ha siglato accordi di cooperazione con Russia, Cina, Francia, Corea del Sud, India e Argentina, per la realizzazione di 4 impianti per una capacità totale di generazione pari a 4 mila MW.
L’avvio dei lavori per la costruzione della prima centrale (realizzata con tecnologia russa) è previsto nel 2014, con l’obiettivo di iniziare a produrre energia elettrica nel 2020. Ora, dunque nel club dei nuclearisti entrano anche gli States, con la promessa di voler giocare un ruolo da assoluti protagonisti. Proprio come piace al Mou nerazzurro.

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