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IL GIORNALIERO - All’ombra della Grande Muraglia l’India continua a stupire Stampa E-mail

19 marzo 2010 - Per anni tutti i riflettori sono rimasti puntati sulla Cina. Economia ormai emersa, assetata di energia e di materie prime, con programmi di sviluppo sia in termini di generazione che di trasmissione senza precedenti su scala mondiale… Era il Paese della Grande Muraglia l’osservato speciale.
Ora, finalmente, ci si sta accorgendo che all’ombra del colosso cinese un’altra realtà ha iniziato a correre, con una velocità di marcia, se possibile, ancora più sostenuta: l’India. Il nuovo attore sulla scena della geopolitica energetica mondiale potrebbe presto passare dal ruolo di comparsa a quello di protagonista.
A gennaio l’output delle fabbriche indiane ha segnato un più 16,7 per cento rispetto all’anno precedente, valore che fa seguito al più 17,6 di dicembre. A tirare la volata alcune delle attività più energivore (non solo in fase di produzione). Per i mezzi da trasporto - ad esempio - si registra un più 58 per cento; per i beni di consumo durevoli un più 32 per cento. Si tratta di settori che hanno beneficiato dei pacchetti di aiuto e di stimolo all’economia.
Quindi, questi valori sono in parte drogati rispetto ai trend normali del mercato. Eppure la ripresa sta mostrando segnali più solidi e confortanti del previsto e nel medio e lungo periodo gli economisti si aspettano tassi di crescita del Pil molto sostenuti. E, naturalmente, numeri di crescita dei consumi energetici altrettanto marcati. Entro il 2030 il fabbisogno interno dovrebbe superare gli 830 Mtoe, più che raddoppiando rispetto ad oggi.
Il quasi disperato fabbisogno di nuova capacità di generazione elettrica ha per altro già convinto le autorità locali a investire su tutte le fonti. Nel caso del carbone, per esempio, è previsto l’allacciamento in rete di 69 GW di nuova capacità entro la fine del 2015 (solo la Cina farà “meglio”, con 79 GW). E, poi, il nucleare. È dei giorni scorsi la notizia che il primo ministro russo Vladimir Putin e il primo ministro indiano Manmohan Singh, hanno formalizzato l’interesse del governo russo a partecipare al programma di sviluppo nucleare dell’India, che prevede la realizzazione di 16 nuovi impianti.

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