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IL GIORNALIERO - Solo il freddo salva l’Europa del gas da un calo dei consumi a doppia cifra Stampa E-mail

16 marzo 2010 - Che la cifra sarebbe stata preceduta da un bel meno, lo si sapeva da tempo. Ora, le proiezioni di Eurogas sono in grado di quantizzare anche l’entità della perdita: un calo del 6,4 per cento. A tanto ammonta la contrazione dei consumi di gas in Europa (considerando i 27 stati membri, la Svizzera e la Turchia). Trasformando le percentuali in volumi, significa essersi fermati a 406 milioni di TOE o a 484 miliardi di metri cubi. Il calo poteva essere ancora più sostenuto, non fosse stato per il recupero di fine anno dovuto a condizioni climatiche particolarmente rigide e (ma solo in parte) ai primi segnali di ripresa economica.
Considerando i mercati di maggiori dimensioni, in Germania si registra un meno 4,8 per cento, in Francia un calo del 3,3, in Spagna un picco in negativo pari al 10,5 per cento, in Italia un brusco meno 8 per cento, in Gran Bretagna un meno 7,8 per cento.
Va aggiunto che alla fine del 2009 si registrava anche una crescita del numero di utenze allacciate alla rete gas: più 1 per cento, per un totale di 114 milioni di unità. Dunque il calo in termini di consumi medi pro capite è risultato nell’ordine del 7 per cento.
Il settore industriale ha chiaramente sofferto più del residenziale, anche se a livello domestico non sono mancati i segnali di riduzione dei consumi, più che altro per l’implementazione di misure di risparmio energetico e per il passaggio a forme alternative di energia (rinnovabili in primis).
Per quanto concerne le aree di approvvigionamento, la produzione domestica di gas ha sofferto pesantemente (meno 10 per cento) ma è rimasta dominante, con uno share del 36 per cento sui consumi complessivi. Tra i fornitori esterni spicca la Russia (22 per cento di quota sul mercato totale) seguita dalla Norvegia (19 per cento) e dall’Algeria (10 per cento).

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