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IL GIORNALIERO - Necessari 28 miliardi di euro per l’adeguamento delle reti europee Stampa E-mail

3 marzo 2010 - Da un minimo di 23 a un massimo di 28 miliardi di euro in cinque anni. È l’investimento necessario - secondo gli esperti dello European Network of Transmission System Operators for Electricity (ENTSO-E) - per l’adeguamento della rete elettrica europea entro il 2015.
Commentando questa cifra il segretario generale dell’ENTSO-E, Konstantin Staschus, ha anche evidenziato come la questione dei colli di bottiglia e della necessità di un repentino aggiornamento delle infrastrutture sia comune a tutto il Vecchio Continente. “Abbiamo disaggregato l’Europa in sei macro regioni e in ciascuna di queste sono emerse criticità sulle quali occorre intervenie. A volte l’investimento può limitarsi alle sotto stazioni o ai trasformatori; ma più spesso si tratta di costruire nuove linee”.
Nel complesso, qualcosa come 42 mila chilometri di linee già oggi esistenti, secondo lo studio dell’ENTSO-E, andrebbero sottoposti a massicci interventi di upgrading o interamente ricostruite entro il 2020. “Un valore che non deve spaventare - ha proseguito Staschus - e che non va certo considerato eccessivo se si pensa agli obiettivi ambiziosi che l’Europa si è posta proprio per il 2020 in termini di integrazione delle rinnovabili nel mix energetico e al ruolo centrale che dovrà rivestire proprio il sistema di trasmissione”.
Sembra, invece, per il momento rimandata la realizzazione di una supergrid mediterranea, con il diretto coinvolgimento - in qualità di produttori di energia solare - dei Paesi dell’Africa del Sud. “Un progetto di tale entità deve essere accuratamente pianificato, finanziato, realizzato e poi messo in esercizio. E non se ne potrà quindi parlare in tempi brevi, ovvero entro il il 2020. Diverso è il discorso per il collegamento Tunisia-Sicilia, che potrebbe essere inserito nell’agenda dei lavori molto prima”.

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