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IL GIORNALIERO - Trascurabili gli impatti sull’ambiente della generazione hydro Stampa E-mail

25 febbraio 2010 - Rinnovabili, carbon neutral, impatto zero, sostenibilità ambientale… sono termini ormai comunemente utilizzati come sinonimi. Ma è sempre vero? Non necessariamente, almeno nella convinzione del Dipartimento per l’energia degli Stati Uniti. Proprio il DOE, infatti, ha recentemente presentato al Congresso i risultati di uno studio (iniziato un paio d’anni or sono) dal titolo: Potential Environmental Effects of Marine and Hydrokinetic Energy Technologies. Ovvero, quali conseguenze può avere sull’ecosistema uno sfruttamento dell’acqua - sia dolce sia salata - per la generazione elettrica.
La ricerca - svolta da DOE in collaborazione con la National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) - ha analizzato i potenziali effetti delle diverse tecnologie applicabili al moto ondoso, alle correnti, all’acqua fluente nei fiumi (con l’esclusione, quindi, degli impianti che prevedono la costruzione di dighe), al gradiente termico degli Oceani. Le possibili conseguenze sulla flora e sulla fauna acquatiche, e più in generale sulle condizioni ambientali di mari e bacini, gli interventi necessari per prevenire eventuali conseguenze di rilievo, le possibili opzioni per mitigare l’impatto dei sistemi di generazione, sono stati analizzati nel dettaglio dai ricercatori.
Le conclusioni sono incoraggianti, anche se permangono alcuni dubbi. Sono stati infatti descritti nove possibili scenari di conflitto ambientale, sottolineando però che non ci sono evidenze scientifiche sul fatto che queste tecnologie possano avere effetti significativi sull’ambiente e confermando che ulteriori ricerche sono necessarie prima di un pronunciamento definitivo.

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