Promessa mantenuta. È questo il titolo scelto dagli autori del 2010 Brazil Energy Handbook per presentare la monografia - da cui è stato estratto questo articolo - dedicata alla più dinamica economia dell’America del Sud. Realizzata dall’editore americano PSI Media in collaborazione con Editrice Alkes, la pubblicazione accende i riflettori sulla realtà energetica del Paese sudamericano e sulle opportunità di investimento in loco per le aziende straniere.
E lo fa partendo da un presupposto incoraggiante. Da sempre il Brasile è considerato come la terra delle promesse, delle opportunità, delle grandi risorse… Quel futuro, però, è già diventato presente almeno in campo energetico. Progetti sempre più ambiziosi
si stanno concretizzando, le semplici possibilità stanno diventando reali occasioni di investimento.
La domanda interna di energia è in continua crescita e forse ancor più vivace è il ruolo del Paese americano sul mercato dell’export. Pochi numeri possono bastare. Lo stesso presidente
Lula ha dichiarato che la crescita economica
del suo Brasile terrà il passo della Cina - con un progresso atteso del 6-6,5 per cento/anno da qui
al 2015 - con gli inevitabili riflessi in termini energetici. Già oggi il Brasile è al decimo posto nella classifica mondiale dei grandi consumatori
di energia. Tra il 1998 e il 2008 ha più che raddoppiato la capacità di generazione installata (passando da 49,6 a 102,6 GW) ma questo sforzo appare ancora insufficiente per soddisfare l’evoluzione attesa della domanda di elettricità.
Per quanto riguarda il settore oil il Brasile possiede riserve stimate per 12,6 miliardi di barili, ma le recenti scoperte potrebbero aumentare del 177 per cento questa dotazione. Già nel corso del 2010, comunque, il grande Paese dell’America Latina dovrebbe diventare un esportatore netto di petrolio.
Per non parlare della leadership mondiale in termini di produzione ed esportazione di etanolo. Il 2010 Brazil Energy Handbook entra nel dettaglio
di tutti questi aspetti, focalizzando l’attenzione sulla crescita economica del comparto (è previsto il raddoppio degli investimenti diretti stranieri nel 2010 rispetto al 2009), e concentrandosi poi sui singoli settori: petrolio, generazione, idroelettrico, fonti fossili, nucleare, rinnovabili, trasmissione.