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IL GIORNALIERO - Svolta nucleare di Obama: “Yes we can!” Stampa E-mail

18 febbraio 2010 - Surprise! Nuclear, yes we can! La sorpresina di questi giorni consiste nel fatto che il presidente Obama ha annunciato il finanziamento (otto miliardi di dollari) per la costruzione della prima centrale atomica statunitense dopo trent’anni. Assicurando, anche, che è solo l’inizio.
All’inizio del suo mandato, e anche prima durante la campagna elettorale, l’inquilino della Casa Bianca era stato incorniciato, almeno in Europa, in un quadretto dallo sfondo monocromatico (verde economico) come se fosse un Mago Merlino o un potterino che con un colpetto di bacchetta avrebbe fatto sparire dall’Alaska alla Florida ogni fonte ritenuta non eco-compatibile.
Il presunto messianico messaggio (elettorale) forse è stato travisato, considerando che al di là delle lodevoli e specifiche iniziative a favore dell’ecofriendly, in più di un’occasione Obama aveva fatto cenno ad altro. Forse la traduzione (dalle nostre parti) non era perfetta o completa. Probabilmente, nel suo outing pro-nucleare incide una strizza energetica per la dipendenza Usa dal petrolio straniero e ancor più dalla carenza della locale capacità di raffinazione.
Ora, dopo che ha dichiarato: “Una centrale atomica, a parità di energia prodotta in un anno, è in grado di ridurre l’inquinamento proveniente da sedici milioni di tonnellate di carbone, praticamente come togliere dalla strada tre milioni e mezzo di auto”, non vogliamo prenderlo in castagna ricordando che in diverse occasioni si era mostrato pure benevolo nei confronti del carbone (ovviamente pulito).
Altre sorprese in arrivo? Insomma, a star strettini, il Nostro risulta assimilabile ai sostenitori del mix energetico. Con buona pace di chi aveva fatto del Nobel per la pace il santino fondamentalista del contrario. Come i contrari al nucleare.

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