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IL GIORNALIERO - India, serve più energia per sostenere una ripresa a doppia cifra Stampa E-mail

17 febbraio 2010 - L’elefante può addirittura correre più veloce della tigre. Negli ultimi mesi sembra infatti spettare all’India il primato della crescita economica nell’area asiatica; comunque fortemente dinamica. Alcuni dati pubblicati nei giorni scorsi hanno sorpreso e impressionato anche i più ottimisti tra gli analisti finanziari.
La crescita delle attività economiche registrata a dicembre (rispetto allo stesso mese del 2008) è stata la più robusta degli ultimi 20 anni: più 17 per cento! In particolare, le fabbriche hanno accresciuto l’output del 18,5 per cento. I soli beni di consumo - trascinati dalle quattro ruote - si aggiudicano un impressionante più 46 per cento. Per gennaio c’è un altro dato assai significativo. Il principale costruttore locale di macchine agricole (Mahindra & Mahindra) ha registrato un balzo in avanti delle vendite pari al 69 per cento consegnando in un solo mese 16 mila trattori. Segno che anche l’agricoltura sta vivendo un periodo di robusta espansione.
Sono numeri che, ovviamente, fanno saltare il banco delle previsioni sui consumi energetici fatte anche solo un anno fa. Sempre a dicembre, infatti, risultava un incremento della generazione elettrica pari al 5,4 per cento (su base annua) e una crescita delle estrazioni di materia prima dalle miniere del 9,5 per cento.
Anche alla luce di questi numeri torna a farsi sentire con insistenza la voce dei nuclearisti che spingono per un nuovo poderoso programma di installazioni. L’obiettivo dichiarato è quello di avere una capacità pari a 63 GW in esercizio entro la fine del 2032. Ben 43 GW dovrebbero essere costruiti nel decennio 2020-2030. Le previsioni si spingono fino al 2050 quando, dicono gli esperi, l’atomo dovrà comunque soddisfare un quarto della domanda di elettricità del Paese.

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