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IL GIORNALIERO - Usa: tra gli ingredienti della torta energetica non manca il geotermico Stampa E-mail

15 febbraio 2010 - Mix America! Si potrebbe pensare a un nuovo soft drink; oppure a un concorso di bellezza per tipografe distratte… In realtà in queste due parole è scritta la formula della felicità energetica degli States. Come ha avuto modo di rilevare in varie occasioni il Giornaliero, infatti, forse più di qualsiasi altra nazione gli Usa hanno deciso di perseguire il duplice obiettivo dell’indipendenza energetica e della riduzione delle emissioni, senza escludere alcuna soluzione.
Dunque, certamente eolico, biomasse e solare. Ma anche carbone (debitamente ripulito), nucleare, gas naturale da fonti non convenzionali (a questo tema Nuova Energia dedica un approfondimento sul numero 1-2010 attualmente in corso di stampa).
Nella lista degli ingredienti c’è spazio, dunque, anche per il geotermico. Un pizzico di calore terrestre che sui consumi globali degli Americani pesa (ancora) davvero poco. Ma che fa comunque gioco di squadra.
Lo scorso anno sono stati installati 177 MW di nuova capacità di generazione: tre siti in Nevada e uno ciascuno in California, Oregon e Utah. Nel complesso la geotermia raggiunge così i 3.153 MW. Soddisfatti, gli esperti della Geothermal Energy Association aggiungono che l’incremento dello scorso anno ha generato 750 nuovi posti di lavoro a tempo pieno. Una mania, ormai, quella di usare come unità di misura nel settore energetico anche il full-time job oltre al tradizionale MW!
Ma proprio a proposito di unità di misura… presto il MW potrebbe essere superato. Pare infatti che siano ben 144 i nuovi impianti in corso di sviluppo con la seria prospettiva di raggiungere quota 7 GW nel giro di pochi anni e di 10 GW in un orizzonte temporale più allargato. E già a questo punto sarebbe improprio continuare ad usare il termine pizzico.
A maggior ragione se davvero venisse sviluppato in tutto e per tutto (ipotesi, in realtà, pressoché impossibile) il potenziale teorico che è stato rilevato dal Department of Energy: almeno 20 GW nel breve termine, con la possibilità di arrivare a 100 GW nel lungo periodo.

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