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IL GIORNALIERO - Nuovo miracolo di Obama: carbone e biofuel non sono più nemici Stampa E-mail

5 febbraio 2010 - Tom e Jerry convivono d’amore e d’accordo. Titti e Silvestro si comportano da amiconi di vecchia data. Carbone e biocombustibili salgono a braccetto sul carro del vincitore, senza farsi alcuno sgambetto. Diciamolo chiaramente, il più inverosimile degli sketch sembrerebbe proprio essere il terzo.
E, invece… Invece esistono gli Stati Uniti, che oltre ad essere la culla dei cartoon sono anche la patria delle opportunità. E, fatto non trascurabile, sono attualmente governati da Barack Obama, che (almeno) in campo energetico sembra propendere per il più sano pragmatismo.
Niente crociate, nessuna idolatria o demonizzazione. Tutte le fonti (ma proprio tutte) devono concorrere al conseguimento della Clean Energy Economy. Anche quelle diametralmente opposte come il nero carbone e il verbe biofuel. Lo stesso giorno in cui, attraverso l’Environmental Protection Agency (EPA), confermava l’obiettivo di lungo periodo di 36 miliardi di galloni di renewable fuels l’anno, Obama ha annunciato la creazione di una Interagency Task Force on Carbon Capture and Storage.
La nostra nazione continuerà ad affidarsi alla disponibilità di carbone domestico ancora per molti decenni - ha dichiarato senza giri di parole il Presidente - una fonte indispensabile per soddisfare le esigenze della nostra economia”. L’obiettivo dichiarato dell’amministrazione Obama è quello di avere a disposizione entro la fine del 2016 da cinque a dieci impianti dimostrativi - ma già di taglia commerciale - per il CCS. Il Segretario all’energia Steven Chu ha ribadito: “Lo sviluppo delle tecnologie di CCS è un momento strategico nel percorso verso la Clean Energy Economy”. Non di sole rinnovabili vivrà l’America…

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