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IL GIORNALIERO - È più facile leggere i fondi di caffè… che nel futuro del barile! Stampa E-mail

25 gennaio 2010 - Ci risiamo. Dopo una apparente quiete durata qualche mese, dal barile di petrolio - quasi fosse un’urna durante le estrazioni del lotto - hanno ripreso a zampillare le previsioni delle possibili quotazioni a breve e medio termine. Il gotha della finanza internazionale ha ricominciato a dare i numeri senza un apparente filo logico tra le varie premonizioni, come testimoniano le pesanti differenze tra le diverse fonti.
L’ultima scommessa porta la firma autorevole di Goldman Sachs: “Nel corso del 2010 il prezzo medio del petrolio si assesterà attorno ai 90 dollari al barile, per sfondare quota 110 dollari nel 2011”. L’anno prossimo sarebbe  dunque già segnato in calendario, con tanto di circoletto rosso, per il ritorno alle quotazioni che anticiparono la crisi mondiale.
La previsione della Goldman appare decisamente più nera rispetto a quella diramata alcune settimane prima da JPMorgan, secondo la quale il WTI dovrebbe raggiungere i 90 dollari a barile nel 2011 per poi effettivamente passare l’asticella dei 100, ma solo negli anni a seguire (105 dollari nel 2012 e 120 dollari nel 2013). Una stima che viene sottoscritta anche da Morgan Stanley. Macché, hanno risposto gli analisti di Bank of America Merrill Lynch! Prima del 2011 (quindi nei prossimi mesi…) sarà già superato il livello di guardia dei 100 dollari.
Poveri illusi, sembra essere il commento della Deutsche Bank, la fonte in assoluto più pessimista (o ottimista, secondo i punti di vista) sulla futura evoluzione della domanda di petrolio. Alla fine del 2010 la media delle quotazioni del barile su base annua risulterà attorno ai 65 dollari, altro che prezzi a tre cifre! Tira al ribasso anche la Royal Bank of Scotland. 82 dollari a barile nel 2010, 85 nel 2011 e 90 nel 2012: questi sono i veri prezzi del barile WTI che dovremo aspettarci.
A questo punto, meglio prendersi un buon caffè per evitare eccessivi mal di testa. Conservando i fondi per leggere il vero futuro del barile. Magari la moka avrà più fortuna del gotha…

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