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IL GIORNALIERO - Anche i turchi, nel loro piccolo, investono… Stampa E-mail

21 gennaio 2010 - D’accordo, non saranno i piani di supporto all’economia pluri-miliardari di Obama; ma anche in altri Paesi del globo qualcosa di significativo si sta muovendo. La crisi ha obbligato i singoli governi a mettere mano al portafoglio, e a beneficiarne sono stati soprattutto i settori energia e trasporti. Sintomatico il caso della Turchia, recentemente presentato da una nota stampa del nostro Istituto per il Commercio Estero.
“Quest’anno saranno 87 i principali investimenti finanziati dal bilancio pubblico nell'ambito del Public Investment Program. Gli stanziamenti maggiori sono stati assegnati al settore dei trasporti (49 progetti), seguito dall’energia (26)”.
Tra le realizzazioni di maggior spicco, la centrale idroelettrica di Deriner (per un valore di oltre 240 milioni di euro), un sito di stoccaggio per il gas naturale a Tuz Golu e numerose altre realizzazioni di impianti di minore taglia, nei comparti idroelettrico e oil.
Come detto, però, è in ambito trasporti che si sono concentrati gli sforzi più significativi. Tra i vari progetti censiti dall’ICE spiccano la metropolitana di Istanbul (tratta Kadikoy-Kartal) per circa 600 milioni di euro; il progetto ferroviario di Istanbul Marmaray (oltre 500 milioni di euro); la tratta ferroviaria ad alta velocità Istanbul-Ankara (320 milioni di euro); il percorso ferroviario ad alta velocità Ankara-Konya (235 milioni di euro). Tutti segnali che sembrano confermare la fretta della Turchia di entrare in Europa.

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