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IL GIORNALIERO - Bioenergia: quanto piace ai mass media coltivare illusioni! Stampa E-mail

18 gennaio 2010 - Cedesi 10 stalle corredate da 2.500 bovini da latte... in cambio di un impianto a biogas! Fossimo più vicini a Carnevale potremmo pensare a uno scherzo. E invece - nella sostanza - questo messaggio è stato effettivamente lanciato nei giorni scorsi dai mass media italiani.
I quali si sono occupati di un’azienda agricola di Soresina che sembra aver trovato la pietra filosofale per trasformare il mais in oro. Secondo la cronaca, infatti, Marco Pizzamiglio, titolare di un’impresa verde del cremonese avrebbe dato una svolta alla sua vita investendo nel biogas. “La spesa iniziale è stata elevata, ma ora garantisce un guadagno pari a quello di 10 aziende agricole con 250 bovini da latte l’una. Bastano 50 tonnellate al giorno di biomasse vegetali, principalmente mais insilato e una sola persona per un'ora e mezza al giorno che si occupa della gestione dell’impianto”. Insomma, chi continua a fare l’agricoltore tradizionale è uno sciocco che volta le spalle a una vita da sceicco! Perché farsi il fegato amaro con le quote latte quando il GSE assicura 28 centesimi di euro a kWh?
E, poi, lavorando solo un’ora e mezza al giorno, altro che levatacce alle 4 del mattino per mungere le vacche... Senza pensare ai risparmi in termini di manodopera (ma le rinnovabili non creavano posti di lavoro?). Oggi i soldi si fanno con gli elettroni non con il parmigiano...
Forse anche il mondo dell’informazione dovrebbe essere un po’ più cauto nel coltivare certe illusioni attraverso messaggi più o meno espliciti. Perché certe notizie, buttate lì in qualche modo, non fanno bene a nessuno. Men che meno ad uno sviluppo razionale e responsabile delle fonti rinnovabili che non hanno certo bisogno di ragionare in termini di guadagni facili, quasi smodati e senza una goccia di sudore. Altrimenti la tentazione successiva è quella di vendere anche l’impianto a biogas e giocarsi il ricavato al SuperEnalotto...

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