22 dicembre 2009 - È davvero una magra consolazione, ma la notizia è ufficiale: le bollette italiane non sono le più care d’Europa. Ci sono kWh (stranieri) ancora più preziosi, e metri cubi di gas sensibilmente più costosi. Parola di Eurostat!
Le ultime rilevazioni di metà dicembre assicurano che il costo dell’energia elettrica praticato al consumatore italiano (tasse comprese) è effettivamente superato dalle tariffe tedesche e danesi. Mentre la Francia - sarà anche merito del deprecabile atomo? - se la gioca con le nazioni dell’Est per l'estrema convenienza del suo kWh.
Venendo alla componente industriale, più cara dell’Italia c’è solo Malta, che proprio non brilla come motore dell’economia continentale. Germania e Inghilterra, invece, sono sugli stessi livelli e in linea con la media della UE a 27.
Cambiano un po’ le cose se si considera il potere d’acquisto. La Germania, sempre relativamente ai consumi domestici, resta “fuori mercato”, mentre l’Italia risulta meno vantaggiosa della Danimarca. Molte nazioni dell’Est, tuttavia, pur avendo tariffe “apparentemente” più convenienti, risultano di fatto più onerose del Bel paese. È il caso, tra gli altri, della Cechia, della Polonia, della Slovacchia.
Considerando invece il prezzo del gas naturale per uso domestico - sempre comprensivo delle tasse - risultano essere più esose dell’Italia l’Olanda (e questo è quantomeno curioso, visto che si tratta di un Paese produttore), la Svezia e la Danimarca. Decisamente migliore la situazione per quanto riguarda i consumatori industriali. Le quotazioni italiane sembrano essere in linea con quelle europee e sono superate da altri sette Paesi membri, tra i quali la Svezia, la Germania e la Danimarca.
Anche in questo caso la classifica cambia sensibilmente se si ponderano i costi della bolletta del gas in base al potere d’acquisto. L’Italia diventa subito il più caro tra i Paesi dell’Europa occidentale, con valori ben al di sopra di quelli della Francia, della Germania, della Spagna e - a maggior ragione - della Gran Bretagna.