COOKIE
 
PAUSA-ENERGIA
 
IL GIORNALIERO - Purché sia ripresa, si può chiudere un occhio sulle questioni ambientali Stampa E-mail

19 dicembre 2009 - Il Giornaliero di ieri ha riferito i risultati dell’ultima indagine di opinione condotta da Eurobarometro sulle preoccupazioni degli europei, evidenziando come proprio l’energia fosse in coda alla lista delle priorità Ma c’è un altro elemento che emerge da quello studio: pur di sconfiggere la crisi, la metà dei cittadini comunitari si dice disposta anche a chiudere un occhio sull’ambiente... Turatevi il naso e votate ripresa, avrebbe detto il saggio Montanelli.
Fa specie, per altro, che questo risultato sia stato rilevato proprio a poche settimane di distanza dall’inizio dei lavori di Copenhagen, quando l’attenzione mediatica sui malesseri del Pianeta era al suo massimo storico.
I dati: il 47 per cento degli europei si è detto d’accordo sul fatto che la ripresa debba diventare una priorità per i singoli Paesi, anche se ciò potrebbe andare a discapito dell’ambiente. Una percentuale pressoché analoga - il 48 per cento - si è invece detta contraria a questa opzione. La spaccatura in due dell’Europa mostra chiaramente come l’equazione economia più verde = maggior numero di posti di lavoro, stenti ancora a prendere piede in modo convincente.
C’è un altro fattore che merita una riflessione. Gli ecoscettici non abitano soltanto nei Paesi di più recente ingresso nella Ue, storicamente considerati più acerbi per ciò che riguarda le questioni ambientali. Ad esempio, tra le nazioni più disposte al compromesso figurano sì Ungheria e Romania, ma anche Irlanda, Portogallo, Inghilterra, Spagna.
Un altro elemento di riflessione giunge dalle risposte fornite alla domanda successiva (con la possibilità di indicare fino a tre opzioni): Per una ripresa e una crescita dell’economia davvero sostenibile, a cosa dovrebbe dare priorità l’Europa?
Nessuna tra le soluzioni proposte dagli intervistatori ha meritato la maggioranza assoluta. La promozione della ricerca e dell’innovazione ha catalizzato il 31 per cento delle attenzioni, il supporto alle produzioni environmental-friendly il 30 per cento. A ridosso, il supporto all’agricoltura (27 per cento) e lo stimolo all’imprenditorialità privata per la creazione di nuove aziende.

Leggi le altre news

 
© 2005 – 2024 www.nuova-energia.com