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IL GIORNALIERO - Energia e ambiente? Per gli europei sono l’ultima delle preoccupazioni! Stampa E-mail

18 dicembre 2009 - La crisi internazionale ha sparigliato le carte. E ha fatto quasi del tutto sparire dal banco dell’Unione europea le preoccupazioni per le questioni ambientali ed energetiche. È quanto emerge dall’indagine statistica periodicamente condotta da Eurobarometro, che a fine novembre ha chiesto agli europei quali fossero le due questioni di primaria importanza che i singoli governi avrebbero dovuto affrontare. In coda alla classifica, con percentuali da comprimario di seconda fila, proprio l’ambiente (con un 4 per cento di riscontri, in presenza di due risposte possibili) e l’energia (con il 3 per cento). Meno gettonate solo le questioni di politica estera. Capirai...
Cosa, dunque, non fa dormire di notte gli europei e rappresenta per loro davvero una priorità percepita di intervento? In pole position scatta la disoccupazione, con uno share del 51 per cento, seguita a ruota dalla situazione economica. In terza posizione, a pari merito con un 19 per cento di risposte ciascuno, la criminalità e la crescita dei prezzi. È davvero curioso rilevare che l’ordine pubblico e il portafoglio sono percepiti come un elemento di preoccupazione otto volte più serio rispetto alla dipendenza energetica del Vecchio Continente o al suo poco equilibrato mix energetico.
Le questioni energetiche e ambientali vengono sorpassate da un’interminabile serie di altre voci quali il sistema sanitario, l’immigrazione, le pensioni, la tassazione, il sistema educativo, l’edilizia abitativa, il terrorismo... Verrebbe da dire, con un pizzico di amarezza e al di là delle suggestioni contingenti di Copenhagen e dintorni, che in fin dei conti per gli europei il tema environment&energy è proprio l’ultima delle preoccupazioni!
Certo, non tutta l’Europa si comporta nello stesso modo... E così si scopre che i più allarmanti dal rischio energia sono i maltesi (il 24 per cento segnala il tema come una delle due principali priorità di intervento), seguiti a distanza dai belgi (8 per cento) e dai lettoni. Ma anche che ci sono nazioni come Spagna, Grecia, Portogallo dove il problema sembra essere del tutto inesistente (nessuna risposta rilevata).
E l’Italia? Appena al di sotto della media europea: 3 per cento di preoccupati per l’ambiente e 2 per cento per i problemi legati all’energia. A preoccupare davvero è l’inflazione, con un tasso quasi doppio rispetto alla media continentale. Beata incoscienza...

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