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IL GIORNALIERO - Dal settore downstream qualche segnale di una possibile ripresa Stampa E-mail

12 dicembre 2009 - Qualcosa, lentamente, sembra muoversi nel settore downstream... L’inadeguatezza dell’attuale sistema di raffinazione a livello mondiale è stata più volte denunciata anche da Nuova Energia, ed è oggetto di alcuni articoli di approfondimento pubblicati sul numero 6-2009 di prossima diffusione. Per altro, proprio in questi ultimi mesi, la crisi mondiale in atto ha congelato o addirittura cancellato alcuni importanti progetti industriali proprio nel comparto della raffinazione, aggravando la situazione di fondo.
Dalla Cambrige Energy Research Association giunge però un interessante dato che potrebbe essere letto come il segnale di un prossimo ripensamento. I costi per la progettazione e la costruzione degli impianti petrolchimici e di raffinazione hanno ricominciato a crescere. Negli ultimi sei mesi - confermano gli esperti del IHS CERA - l’aumento è stato dell’1,5 per cento, dopo il calo del 9 per cento tra il 2008 e i primi mesi del 2009.
Segno di un risveglio della domanda? Di un ritorno di interesse su queste realizzazioni industriali, subito accompagnato da una lievitazione dei prezzi? I ricercatori del CERA non lo dicono e, per altro, il settore del petrolio in passato ha più volte contraddetto la classica legge economica della domanda e dell’offerta. Non è cioè detto che i prezzi aumentano solo (o principalmente) per una crescita della richiesta.
Vero è che l’inversione di tendenza appena rilevata non sembra solo un fatto contingente. Anzi, gli esperti paiono scommettere su un trend di prossima ulteriore lievitazione dei prezzi. Tanto è vero che, proprio nel titolare la ricerca appena pubblicata, la Cambrige Energy Research Association si è sbilanciata: I costi hanno toccato il fondo. In altre parole, non sono previsti a breve ulteriori ripiegamenti.
Conferma Daniel Yergin, Chairman dell’IHS CERA: “Siamo ancora lontani da un ritorno alla rapida escalation che aveva preceduto la crisi (quando dal 2000 al 2008 si rilevò una lievitazione dei prezzi pari al 75 per cento n.d.r.) ma rileviamo comunque un ritorno alla normalità in molte aree del Pianeta, che stanno registrando tassi crescenti della domanda per materiali da costruzione e commodity”.
In ogni caso, per i prossimi cinque anni i costi per la realizzazione di un nuovo impianto - dovendo anche recuperare la recente flessione - potrebbero mantenersi su livelli di circa il 15 per cento inferiori rispetto alle meno rosse previsioni effettuate a inizio 2008. Un elemento che potrebbe convincere qualche investitore a tornare su un mercato dal quale si era appena allontanato.

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