COOKIE
 
PAUSA-ENERGIA
 
IL GIORNALIERO - La CCS in Europa ha già catturato fondi per 1 miliardo di euro Stampa E-mail

11 dicembre 2009 - Nella hit parade europea delle soluzioni per l’abbattimento delle emissioni in atmosfera, il CCS è sempre più protagonista indiscusso. E, nell’attesa di catturare in maniera sempre più efficiente volumi crescenti di anidride carbonica, già oggi sta mostrando un’invidiabile capacità nel catturare i finanziamenti europei.
Nei giorni scorsi la Commissione ha, infatti, deciso lo stanziamento di un miliardo e mezzo di euro a favore di 15 progetti nel settore energetico con il triplice obiettivo di favorire la ripresa economica, equilibrare il mix energetico interno, ridurre le emissioni di anidride carbonica. I due terzi della torta sono... finiti sottoterra: sei progetti di CCS si sono, infatti, aggiudicati un miliardo di euro. Il resto è stato destinato al comparto offshore. “Promuovendo la tecnologia di CCS - dichiara una nota della Commissione - l’Europa riconosce l’importanza costante dell’energia ottenuta da combustibili fossili e la necessità di adeguarsi ad un sistema energetico a basse emissioni di carbonio”.
A beneficiare di questa iniezioni di fondi sarà anche l’Italia o, meglio, Enel Ingegneria e Innovazione SpA, cui sono stati destinati 100 milioni di euro per il progetto di Porto Tolle che prevede il sequestro in un acquifero salino a poca distanza dall’impianto. Tutti gli altri cinque progetti hanno beneficiato di 180 milioni di euro ciascuno e interessano alcuni dei nomi più prestigiosi del panorama europeo della generazione: Vattenfall, Maaslakte, E.ON, Electrabel, Pge Ebsa (Polonia), Endesa (che fa parte del Gruppo Enel...), Powerful Power (Gran Bretagna). Nessun nome italiano, invece, nella lista dei beneficiari dei fondi per l’eolico in mare aperto.

Leggi le altre news

 
© 2005 – 2024 www.nuova-energia.com