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IL GIORNALIERO - Anche in Europa la povertà energetica gioca in casa Stampa E-mail

16 novembre 2009 - Il tema della povertà energetica ha acceso l’interesse degli esperti di settore solo nel recente passato. Ancora in pochi, però, si sono accorti che il fenomeno non è affatto relegato alle Nazioni ancora in via di sviluppo (e non può essere semplificato come semplice assenza di allacciamento alla rete elettrica). La povertà energetica, a volta, abita proprio nella stanza accanto alla nostra.
Anche l’Europa, che pure mostra il petto con orgoglio per gli ambiziosi target del 20-20-20 che si è imposta, ne soffre. In maniera molto più penetrante di quanto potrebbe sembrare a un primo esame poco attento (a questo tema il prossimo numero di Nuova Energia dedicherà un approfondimento).
E l’Italia? Alla domanda rispondono gli ultimi dati Istat sulla ricchezza degli italiani (il titolo è un po’ provocatorio... ). Trattandosi di una rilevazione statistica, ci sono naturalmente margini di errore e di interpretazione sugli effettivi livelli del disagio dichiarato. Eppure i numeri mostrano una situazione non facile.
Nove famiglie su mille, tra quelle che vivono in un appartamento affittato, dichiarano di non avere acqua calda in casa. Nell’ipotesi di un immobile di proprietà si scende a tre su mille. Ben 11 famiglie su cento dichiarano di non poter riscaldare adeguatamente l’abitazione nella quale vivono e - forse un po’ a sorpresa - la percentuale tende a salire tra i più giovani. Non è dunque vero che solo gli anziani soli patiscono questo genere di privazioni. Balza addirittura al 14 per cento (tra le abitazioni in affitto) la quota di famiglie che dichiarano di aver problemi di scarsa luminosità all’interno delle abitazioni. Il valore è doppio rispetto a quello riscontrato per gli immobili di proprietà.
Interessante anche rilevare come le bollette rappresentino una voce ricorrente negli arretrati di spesa. Tra le famiglie con quattro figli, ben il 13 per cento dichiara di avere seri problemi nel pagare regolarmente luce e gas. Si sale addirittura al 20 per cento per chi ha cinque o più figli, mentre la media su tutto il campione delle famiglie italiane è appena al di sotto del 9 per cento. La percentuale di ritardatari sulle bollette è circa tre volte superiore rispetto a quella di chi non riesce a stare dietro al pagamento di mutuo e affitto. Qualcuno di sicuro ci marcerà sopra. Ma, per altri, anche questa è una forma - per lo meno - di indigenza energetica.

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