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IL GIORNALIERO - Grazie al CCS il verde di Obama si sposa con il nero del carbone Stampa E-mail

14 novembre 2009 - Secondo la teoria dei colori, il verde è una combinazione di giallo e di blu, con differenti tonalità a seconda del peso specifico dei due componenti. Ora l’autorevole National Academy of Sciences degli Stati Uniti sembra mettere in discussione questa certezza. Il verde sarebbe infatti una combinazione di nero e di… un altro colore ancora da definire!
Da quando Barack Obama si è insediato alla Casa Bianca (su questo colore, per ora, nessuna novità) non si parla d’altro che di green economy. Tutto sembra essere improvvisamente diventato verde, dalle nuove politiche energetiche alle tecnologie che aiuteranno ad uscire dalla crisi, al futuro della mobilità. Green che, nel vocabolario nostrano, è stato subito tradotto con il termine energie rinnovabili.
La rivoluzione verde del buon Barack sarà tutta a colpi di solare, eolico e biofuel, hanno subito semplificato molti dei mass media nostrani. Nulla di più errato! E a dirlo è proprio la National Academy of Sciences che ha elaborato lo scenario energetico degli States con orizzonte 2035 (nel team dei luminari c’era anche Steven Chu). Ebbene, a quella data oltre il 50 per cento del fabbisogno di energia elettrica a stelle e strisce sarà garantito dal carbone. E molte delle nuove centrali che saranno costruite nei prossimi anni saranno alimentate da questa fonte.
Certo, il colore finale sarà sfumato dalle tecnologie di cattura e sequestro dell’anidride carbonica,il famoso CCS. Ma l’ingrediente principale sarà pur sempre lo scurissimo carbone. Ecco dunque la scoperta della National Academy of Sciences: il verde può anche essere ottenuto partendo dal nero.
Così, la generazione elettrica della verdissima America tra esattamente 26 anni dovrebbe essere la seguente: 1.800 TWh all’anno di centrali a carbone con CCS di nuova costruzione (il 34 per cento), 1.200 TWh di impianti a carbone tradizionali, adeguatamente ambientalizzati con interventi “retrofit” di CCS (il 23 per cento del totale), 850 TWh di nucleare (16 per cento) e non ultimi, 1.100 TWh di rinnovabili (meno del 21 per cento). Insomma, la quota del carbone, attenuata fin che si vuole dal CCS, sarà di circa tre volte superiore rispetto a quella delle rinnovabili.
Con buona pace dei Verdi nostrani( e non solo), ancora indissolubilmente legati alla vecchia teoria dei colori, per i quali esiste solo il giallo del sole e il blu del vento.

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