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IL GIORNALIERO - E adesso, finalmente, l’Enea riscopre la sua vocazione nucleare Stampa E-mail

13 novembre 2009 - Un milione di anni fa, o forse due... Enea era acronimo di Energia nucleare ed energie alternative, con l’atomo messo lì, in pole position senza remore o timori. Poi, il furore iconoclasta seguito al referendum del novembre 1987 è passato anche dalle parti di Tahon de Revel ed ecco che, magicamente, il nome si è trasformato in Ente per le nuove tecnologie, l'energia e l’ambiente. Il nucleare si è meravigliosamente tramutato in nuove tecnologie.
L’ennesima rivoluzione, datata 15 settembre 2009, ha ulteriormente cambiato i connotati (ma anche i compiti) all’Enea ora divenuta Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile. Il piatto si è fatto più ricco, con la comparsa dello sviluppo economico sostenibile... Ma del nucleare, nessuna traccia. Almeno a parole. Ed è cosa curiosa, visto che nei compiti istituzionali dell’Enea ter, proprio l’atomo sarà uno dei protagonisti assoluti. Parola del Commissario, Giovanni Lelli. “L’Enea, nella sua nuova veste di Agenzia, costituisce uno dei soggetti istituzionali preposti ad accompagnare il ritorno al nucleare nel nostro Paese. Le competenze maturate nel settore nucleare a partire dagli anni '50, con l’allora CNEN, sono state mantenute in tutti questi anni con un presidio scientifico e tecnologico che ci permette ora di metterle a disposizione, ponendoci in fase con gli altri operatori che operano in questo campo”.
Vuoi vedere che la “N” - in silenzio, per non turbare i sonni di ambientalisti troppo accesi - in tutti questi anni ha continuato ad essere l’iniziale (anche) del termine nucleare?
Lelli lo ripete con insistenza e convinzione: “L’Agenzia, con le sue infrastrutture sperimentali di eccellenza, è pronta ad orientare una parte delle proprie attività di ricerca e sviluppo e trasferimento tecnologico al settore nucleare, con l’apporto dei suoi esperti di componentistica qualificata e dei sistemisti, con le sue competenze peculiari sui cicli avanzati del combustibile che potranno contribuire alla riduzione dei rifiuti radioattivi ad alta attività e a lunga vita, nonché in supporto all’Agenzia per la sicurezza nucleare per la qualificazione dei siti”.

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