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IL GIORNALIERO - Il giro d’Europa in 40 giorni… di uno statore da record Stampa E-mail

10 novembre 2009 - Da Sesto San Giovanni a Leibstadt, sulle sponde del Reno al confine tra la Svizzera e la Germania, passando per Porto Marghera, lo stretto di Gibilterra, Rotterdam. Un viaggio decisamente insolito - sia per il percorso prescelto sia per la durata, poco meno di 6 settimane - se ancor più insolito non fosse il passeggero. Uno statore da 450 tonnellate.
Realizzata dalla Alstom Power di Sesto, questa gigantesca macchina - lunga 14 metri e costituita da 72 chilometri di avvolgimenti in rame - è stata commissionata dalla centrale nucleare di Leibstadt, della quale Nuova Energia ha già parlato sul numero 3-2009. Una volta assemblata assieme al rotore, sempre realizzato dalla Alstom nel sito svizzero di Birr, costituirà un generatore di potenza superiore ai 1.200 MW, uno dei maggiori oggi in funzione al mondo. Grazie a questo nuovo generatore, che andrà a sostituire quello oggi in funzione, la centrale svizzera potrà raggiungere la capacità di 31 GWh al giorno, ritoccando sensibilmente al rialzo le performance attuali.

Lo statore sul camion speciale, pronto per la partenza

Da primato, come già accennato, non è solo il viaggiatore, ma anche il viaggio che dovrà intraprendere per raggiungere il sito produttivo. Partito lo scorso 6 novembre a bordo di un camion speciale lungo 87 metri e composto da 4 assi e 320 ruote, è approdato a Cremona come prima tappa del suo lungo tragitto. Da qui, a bordo di una chiatta speciale, raggiungerà Porto Marghera navigando lungo il Po, per circumnavigare poi mezza Europa fino a Rotterdam. Da qui tornerà a bordo di un camion speciale per una nuova tappa. Destinazione Belfort, in Francia, per i test di funzionamento, prima dell’ultima parte del viaggio fino al traguardo di Leibstadt. Se tutto andrà secondo i piani degli organizzatori, l’arrivo è previsto a 39 giorni di distanza dalla partenza. Giusto in tempo per i festeggiamenti natalizi…
In occasione del varo di questo nuovo statore il sito produttivo della Alstom di Sesto ha anche aperto le porte ai familiari dei dipendenti, ai cittadini, agli studenti, ai  media, organizzando una cerimonia che per sobrietà e contenuti ha meravigliato in positivo. In un settore - quello dell’energia - dove sempre più sembra invece prevalere la mondanità e lo sfoggio dei vip a scapito poi della sostanza, una piacevole sorpresa positiva.
Unico neo. La parola nucleare è stata “epurata” dal comunicato stampa e pronunciata durante la presentazione una volta sola, a bassa voce, su esplicita sollecitazione di un giornalista, e preceduta da ampie perifrasi... Quasi ci si dovesse vergognare (ma di cosa?) di aver lavorato per il deprecabile atomo o ci si dovesse scusare coi presenti di aver prodotto una simile meraviglia non per una centrale eolica o per un campo fotovoltaico, ma per quello che gli stessi abitanti di Leibstadt definiscono la base costante di un approvvigionamento sicuro!
Deve farne, ancora, di strada la cultura italiana dell’energia… e a giudicare da questi episodi, il tragitto rischia di essere ancora più arduo di quello percorso dallo statore dei record.

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