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IL GIORNALIERO - Gli Usa pensano anche all’idroelettrico… (per meno di un secondo) Stampa E-mail

7 novembre 2009 - Errate corrige… Dando conto del nuovo piano di sviluppo dell’energia geotermica negli States annunciato dal segretario Steven Chu, Il Giornaliero dello scorso 3 novembre aveva brindato all’attenzione finalmente dedicatanegli Usa all’unica fonte rinnovabile fino a quel momento dimenticata. Che gaffe! E l’idroelettrico? Il carbone bianco fautore della nascita stessa dell’industria elettrica italiana? Più che dimenticato, addirittura pressoché rimosso!
Per fortuna che di questi periodi Washington è più prolifica - in termini di nuovi progetti e stanziamenti - che mai. Così, a pochi giorni di distanza dalla promessa di ingenti aiuti al geotermico, ecco l’annuncio dei nuovi investimenti dedicati all’idroelettrico. Con una sorpresa, o forse una doccia fredda per i sostenitori di questa tecnologia: meno di 31 milioni di dollari di budget. Briciole, in confronto agli sforzi miliardari per le altre rinnovabili.
Sia chiaro, in questo caso di non si tratta di realizzare da zero - nessuna nuova diga sarà eretta, ha promesso Chu - ma semplicemente di modernizzare sette impianti già in funzione aumentandone l’efficienza e riducendo nel contempo l’impatto ambientale. Ma poco più di 4 milioni di euro a progetto - più o meno cifra equivalente al cachet di John Travolta per un quarto d’ora di pellicola - sono poca cosa, da qualunque angolazione la si guardi.
E a ben guardare, anche i risultati ottenibili non paiono esaltanti per un colosso come gli Stati Uniti. “Riusciremo a produrre 187 GWh in più di energia - ha commentato lo stesso Chu - l’equivalente dei consumi di 12 mila abitazioni americane, evitando l’emissione in atmosfera di 110 mila tonnellate all’anno di anidride carbonica”.
Per un Paese che ogni anno ne produce 5,7 miliardi, è come spegnere la luce in tutte le case per meno di un secondo! È vero che le briciole fanno i quintali, ma quanti atomi servono per fare una briciola?

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