30 ottobre 2009 - Non più solo in serie. Anche in parallelo. Nel sempre più affollato calendario di fiere e saloni dedicati all’energia, la fine di ottobre ha presentato due eventi in contemporanea. Per altro ospitati nella stessa regione: Saie Energia e Key Energy. Tra i due, Nuova Energia ha scelto di visitare il salone bolognese.
La prima impressione è che (anche) Bologna si sia un po’ piegata alla moda del momento, considerando come unico sinonimo del termine energia il pannello fotovoltaico. Togliendo idealmente dai padiglioni gli espositori FV, le case editrici che scrivono a vario titolo sul tema (ma quante sono?), le associazioni di settore (non erano tutte presenti, ma - forse - erano già tante così), restava poco del ben più complesso universo dell’energia.
La seconda impressione porta comunque a valutare positivamente l’evento: trattandosi di una fiera tagliata sulle esigenze del cliente finale (in questo caso, installatori, architetti, costruttori) era forse eccessivo aspettarsi qualcosa di diverso.
Eppure, a ben guardare, quel qualcosa c’era. Perché nel resto della fiera, al di fuori delle passatoie arancioni che distinguono il Saie Energia, proprio l’energia è tornata protagonista sotto forme più variegate e complesse del semplice silicio. Molti gli spunti dedicati al costruire (e al vivere) secondo le buone pratiche del risparmio energetico o all’edilizia a basso impatto ambientale e ridotto fabbisogno energetico (fin dalla scelta della materia prima). Dopo un rapido giro per i padiglioni, giocando con le stesse regole del Lego - mattoncino dopo mattoncino - si poteva così costruire una casa ideale con consumi ridotti fino al 90 per cento rispetto ad un’abitazione standard. E non è poca cosa.
Tornando al fotovoltaico, certo il tema non poteva mancare... come la rucola su certi piatti. Ma, proprio come la rucola, a lungo andare rischia di stufare il palato, soprattutto se si eccede con le dosi e la si vuole usare come unico ingrediente.
La cucina di Saie Energia ha tutti i numeri per differenziare la propria offerta (anche rispetto alla maggior parte delle altre fiere) e per offrire già dalla prossima edizione - con qualche piccola idea innovativa da estrarre dalla credenza - un menù ancora più ricco.