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IL GIORNALIERO - Un tanto al MW… ecco come il fotovoltaico crea nuovi posti di lavoro Stampa E-mail

24 ottobre 2009 - Se non è la pietra filosofale, poco ci manca! Sembra, infatti, che le rinnovabili abbiano anche il taumaturgico potere di creare (dal nulla!) nuovi posti di lavoro, misurabili in decine di migliaia o addirittura centinaia di migliaia di unità. Le stime sulle potenzialità della green economy come moderno ufficio di collocamento si rincorrono, giorno dopo giorno, sui mass media. Raramente, però, oltre al totale i conti mostrano anche un dettaglio degli addendi.
Lo ha fatto, per il solare, il documento Solar Powering Your Community: A Guide for Local Governments pubblicato nei giorni scorsi dal Dipartimento americano per l’energia, di cui ha dato notizia il Giornaliero.
Ebbene, secondo questa fonte, già nel 2010 al termine della filiera ci saranno almeno sette nuovi posti di lavoro (installation job) per ogni MW di nuova capacità acquistata da un americano e installata in loco. A monte, in campo industriale, la stima è di altri otto posti di lavoro diretti (senza dunque considerare l’indotto) per MW, limitatamente al comparto dei wafer e delle celle, e di circa 3 posti di lavoro per MW per quanto riguarda l’assemblaggio dei moduli e degli altri equipaggiamenti.
“L’estensione degli investimenti federali e dei sussidi approvata dal Congresso nell’ottobre dello scorso anno - prosegue lo studio - potrà creare 276.000 nuovi posti di lavoro entro il 2016 nell’industria solare a stelle e strisce”.
Lo stesso Renewable and Appropriate Energy Laboratory (RAEL) dell’Università di Berkeley, ha dimostrato che se comparata con le fonti tradizionali, la generazione di elettricità da rinnovabili è in grado di creare effettivamente un maggior numero di posti di lavoro sia in termini di MW installato, sia di dollaro investito.
Anche questo studio, pur valido e molto interessante nel complesso, mostra però un limite. Come molti suoi predecessori non considera l’espulsione dal mondo del lavoro di figure operanti nel comparto delle energie tradizionali. Per esempio, l’esplosione di interesse per il solare termico potrebbe effettivamente far nascere un’industria del settore con tanti nuovi posti di lavoro. Ma, nel contempo, potrebbe anche portare alla chiusura di uno stabilimento dedito alla costruzione di boiler tradizionali… Era già successo ai tempi di Mr Ford: molti nuovi operai nella nascente industria dell’auto e qualche maniscalco o venditore di biada espulso dal mondo del lavoro…
Il bilancio finale - tra fired e new occupation - sarebbe comunque positivo, assicurano gli studiosi della Berkley. Già, ma di quanto? La curiosità, anche in questo caso, resta inappagata.

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