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IL GIORNALIERO - Speculazione sull’acqua? Le tariffe sono le più basse d’Europa Stampa E-mail

17 ottobre 2009 - Dopo la notizia pubblicata ieri - Hera esalta il rubinetto e dichiara guerra all’acqua in bottiglia - il Giornaliero torna ad occuparsi di oro blu. Lo spunto giunge da un’indagine di Cittadinanzattiva nella quale si parla di aumenti indiscriminati di tariffe in tutto il Paese. E, soprattutto, dalla risposta che ha voluto dare al riguardo il direttore generale di FederUtility, Adolfo Spaziani.
“Non si può parlare di aumenti tariffari nell’acqua come se fosse un allarme contro la speculazione. In Italia sembra che nessuno si renda conto che per un euro e mezzo - in media - l’azienda preleva mille litri di acqua, li pulisce, li porta in casa alla giusta pressione, li raccoglie dopo l'uso, li depura e li immette di nuovo nel ciclo della natura. Per un euro e mezzo!
“Non si può contemporaneamente parlare di reti colabrodo e poi lamentarsi se nelle zone dove si fanno investimenti in reti e manutenzione, le tariffe si adeguano secondo quanto prevede la legge. Abbiamo le tariffe più basse d’Europa - afferma Spaziani - e tra le più basse del mondo. Possiamo anche decidere di abbassarle ulteriormente, perché no? Basta rinunciare alla manutenzione degli acquedotti, agli impianti di depurazione e alle reti fognarie. Nessun problema. Certo, i nostri figli berranno acqua direttamente dai fiumi e dai laghi e torneremo a far circolare le fognature a cielo aperto…”.
Il direttore di FederUtility entra poi nel dettaglio della regolazione: “È da tempo che chiediamo l’istituzione di una Autorità di regolazione indipendente o l’ampliamento dei poteri alle autorità già esistenti, come quella dell’energia e del gas. In un momento di cambiamento come quello attuale, serve il controllo costante e l’accompagnamento della liberalizzazione a favore dei cittadini. Le nostre aziende hanno progetti fermi per miliardi di euro. Non fanno investimenti in reti ed impianti perché non sanno cosa succederà dei contratti di servizio e degli affidamenti”.

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