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IL GIORNALIERO - Regno Unito con l’incubo dei blackout se non si dà una scossa Stampa E-mail

14 ottobre 2009 - Il Regno Unito, per il prossimo futuro, rischia seriamente di dover fare i conti con pesanti blackout nella fornitura di energia elettrica. Non è l’allarmistica previsione di un quotidiano popolare, ma un serio avvertimento dell’Ofgem, l’Ente di regolazione della Gran Bretagna (l’equivalente, grosso modo, della nostra Autorità per l’Energia).
Il Paese - avverte l’Ofgem - rischia di tornare entro quattro anni ai blackout che hanno funestato gli anni Settanta. La Gran Bretagna deve rinnovare la propria fatiscente infrastruttura a fronte delle nuove normative europee sull’inquinamento, che potrebbero portare alla chiusura di un quarto delle centrali britanniche entro il 2015.
Alistair Buchanan, chief executive di Ofgem, ha affermato che nello scenario estremo di inverni straordinariamente rigidi potrebbe essere necessario, per garantire l’energia elettrica ai consumatori domestici, interrompere la fornitura alle grandi aziende.
A giudizio di Buchanan il Regno Unito dovrebbe spendere da qui al 2020 tra 95 e 200 miliardi di sterline in nuove centrali nucleari, campi eolici, centrali a gas, centrali a biomasse, nonché nella rete di trasmissione ad alta tensione per poter soddisfare nello stesso tempo la domanda di energia elettrica e i target di riduzione delle emissioni di carbonio. Ed Midland, segretario di stato all’Energia, ha affermato che il governo deve giocare un ruolo prioritario se intende procedere con decisione sulla strada della transizione alla low carbon economy e garantire nel contempo la sicurezza di approvvigionamento.

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