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IL GIORNALIERO - In arrivo un periodo d’oro per l’edilizia del Brasile “olimpico” Stampa E-mail

9 ottobre 2009 - Cinque cerchi e dieci zeri... È la rivincita di Pierre De Coubertain su Jean-Claude Trichet! Strano destino per il padre delle Olimpiadi (passato alla storia per aver detto che partecipare è meglio che vincere) quello di poter far meglio di un banchiere che sui decimi - non di secondo, ma di tasso di interesse – si gioca ogni giorno buona parte delle proprie chance di successo. Ma tanto è accaduto.
In un mondo che ancora fatica ad uscire dalla crisi e nel quale le banche centrali (compresa quella europea, guidata appunto da Jean-Claude Trichet) non sanno più cosa inventare per stimolare nuovi investimenti, è bastato l’annuncio della vittoria di Rio come sede delle Olimpiadi del 2016 per far materializzare nella metropoli brasiliana oltre 10 miliardi di dollari, una cifra che si scrive con dieci zeri.
Secondo una prima stima, infatti, la sola costruzione dei nuovi stadi e dei palazzetti che ospiteranno l’evento, e di tutte le infrastrutture di supporto, genererà investimenti nel settore dell’edilizia per 11,1 miliardi di dollari. Il solo villaggio olimpico, che sarà localizzato nel quartiere Barra da Tijuca di Rio, dovrà poter ospitare oltre 12.500 atleti.
Dal flusso di investimenti saranno interessate anche Salvador, Sao Paulo, Belo Horizonte e Brasilia, che ospiteranno il torneo di calcio olimpico e che già fra cinque anni respireranno il profumo della competizione di livello planetario, essendo sede dei Mondiale di Calcio 2014.
Possibile antidoto alla crisi planetaria: celebrare le Olimpiadi una volta all’anno! Solo una banale provocazione. O forse no?

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