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IL GIORNALIERO - Qualità e territorio, l’approccio vincente di KlimaEnergy Stampa E-mail

28 settembre 2009 - Le energie rinnovabili fanno il verso ai rocker di successo: perennemente in tour per 10 mesi all’anno. Il calendario di fiere, saloni, manifestazioni – dalle Alpi fin quasi alle Piramidi - non concede che qualche settima di respiro in piena estate o nel cuore dell’inverno. Per il resto è un pullulare di eventi che spesso si qualificano come internazionali solo per il fatto di avere le brochure in inglese...
L’offerta, insomma, non manca. Come sul lungomare di una località turistica è possibile trovare qualche trattoria con pochi tavoli e menù della tradizione che cambia a seconda del pescato del giorno, tante pizzerie da decine di coperti e tre turni per sera, o un paio di ristoranti raffinati dove lo chef fa la differenza. Questione di gusti e di palato…
Senza l’ambizione - sia ben chiaro - di editare un gambero rosso degli stand del kWh, Nuova Energia ha deciso di frequentare in incognito alcune delle fiere di settore (non necessariamente le più pubblicizzate o modaiole) per dare poi un parere sull’evento. La prima tappa ha toccato KlimaEnergy Bolzano.
La sensazione è stata quella di entrare in una realtà raccolta (ma non per questo limitata), giustamente calata sulle esigenze del territorio, e in questo assai concreta. Magari snobbata da alcuni nomi di grido dell’energia nazionale, ma ugualmente capace di fornire spunti interessanti ai visitatori. Un approccio volto a premiare la qualità più della quantità.
Gli stessi marchi che altrove magari presenziano con stand smisurati e truppe di standiste ammiccanti, a Bolzano erano presenti con tecnici e veri esperti. Gente che a parlar di conto energia, costo del kWh, autorizzazioni, non si limitava a sorridere spaesata, ma era in grado di fornire informazioni concrete. Meno tacchi, più taccuini (aperti per prendere appunti).
E, poi, un’alta percentuale di computer portatili in funzione anche negli spazi conviviali, giacche e cravatte, scambio serrato di biglietti da visita. Segnali di un pubblico se non di (soli) addetti ai lavori, comunque non di (semplici) curiosi o cacciatori di gadget.
Insomma, la manifestazione può (e forse dovrebbe) crescere ancora, magari percorrendo sentieri davvero innovativi e ancora inesplorati. Ma l’impressione è che - se vorrà farlo - lo farà restando fedele alle proprie caratteristiche di fondo che già oggi permettono di segnalare KlimaEnergy come un appuntamento che merita.

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