24 settembre 2009 - da ALICANTE (Spagna) - Sempre più sarà il kWh (anzi, il TWh) l’unità di misura del mondo dell’energia. Nei prossimi 20 anni la domanda di elettricità crescerà, infatti, con un tasso medio doppio rispetto a quello dei consumi energetici complessivi. Il dato - di fonte IEA - è stato rilanciato in occasione di un recente media trip organizzato in Spagna dalla multinazionale ABB per riflettere sul futuro dell’energia (non solo rinnovabile) e sulle nuove tecnologie dedicate alla trasmissione dell’energia e all’efficienza.
Partendo da un dato di fatto: le stime pre-crisi potrebbero in parte essere attenuate dalla recessione che ha colpito il Pianeta nell’ultimo anno. Ma gli esperti sembrano comunque d’accordo sul fatto che - nel lungo periodo - il trend generale non subirà rilevanti scossoni.
Quale lo scenario che ci attende, dunque? A livello mondiale è altamente probabile assistere a un raddoppio del fabbisogno attuale di energia elettrica già entro la fine del 2030. E a trascinare la domanda verso l’alto non sarà soltanto l’Asia.
Certo, Cina e India con tassi attesi di crescita della domanda di kWh superiori al 4,5 per cento/anno faranno la parte… delle tigri. Ma anche il Medio Oriente avrà un ruolo tutt’altro che marginale (più 3 per cento/anno per i prossimi 25 anno). Sarà l’oro blu, in questo caso, a trascinare verso l’alto le richieste: se c’è l’energia c’è l’acqua è un motto ormai condiviso in quell’area del Pianeta.
Difficile, comunque, trovare una porzione di mondo in stand by. Lo stesso Paese dei biofuel, il Brasile, nel prossimo quarto di secolo dovrebbe veder lievitare la propria domanda di kWh del 3 per cento l’anno. A dispetto degli ambiziosi obiettivi del 20-20-20, anche il contatore dell’Unione europea continuerà a correre sempre più velocemente, con una lievitazione dei consumi di energia elettrica pari all’1 per cento annuo. Solo il virtuoso Giappone, dunque, riuscirà a rimanere al di sotto dell’unità.