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IL GIORNALIERO - Nel veronese un impianto a biomasse liquide davvero innovativo Stampa E-mail

23 settembre 2009 - Toccando ferro... il settore delle energie rinnovabili resta solido come l’acciaio. Nonostante la crisi planetaria, infatti il comparto delle renewable continua a mostrare una incoraggiante effervescenza. Presentandosi anzi, in più di un'occasione, come antidoto alla crisi e alla emorragia di posti di lavoro. Vale un po’ in tutto il mondo e - in particolare - in Italia. Tra le molte aziende che continuano a investire in questa direzione anche ICQ Holding, che ha confermato nei giorni scorsi l’intenzione di mettere in funzione tre nuovi impianti.
Le nuove centrali sorgeranno a San Giovanni Lupatoto-Verona (per una potenza elettrica di 1,2 MW), a Cicerale-Salerno (1 MW) e a Galatro-Reggio Calabria (4,8 MW complessivi).
Le tecnologie scelte sono, rispettivamente, la trigenerazione da biomasse liquide; la produzione di energia da biogas generato da digestione anaerobica di materiali organici provenienti da agricoltura e zootecnia; la produzione di energia idroelettrica.
E questo, nell’ottica di percorrere le varie opportunità offerte dalle moderne tecnologie, senza focalizzarsi su un’unica soluzione.
In particolare si presenta come un’innovazione assoluta nel panorama della produzione di energia rinnovabile in Italia il sito di San Giovanni Lupatoto, che genererà in modalità combinata energia elettrica, termica e frigorifera da oli vegetali.
Le tre nuove realizzazioni permetto a ICQ di tagliare il traguardo dei 120 MW in esercizio in linea e confermano l’obiettivo di circa 400 MW elettrici entro la fine del 2012.

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