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IL GIORNALIERO - Verso un polo del nucleare con il primo Master dell’Università di Genova Stampa E-mail

17 settembre 2009 - Oltre vent’anni fa il nucleare uscì battuto dalle urne dello storico referendum. Oggi, o in un futuro che pur relativamente lontano qualcuno si augura prossimo, l’atomo potrebbe ritornare vincente in Italia. Parola di Governo...
Ma certamente un così lungo periodo di abbandono può aver lasciato il segno sotto molteplici aspetti. I più scettici sottolineano questa ripartenza da zero o quasi. Comunque sia, ci sarà molto da fare sotto il profilo legislativo, l’annosa ubicazione del deposito nazionale delle scorie e l’accettabilità sociale. Problemi veri, assieme ad altri, ai quali si aggiunge un dubbio/constatazione diffuso: il ritorno al nucleare si scontra con una carenza di professionisti del settore da colmare al più presto per tornare sul campo con efficienza e competitività.
È vero? Eppur qualcosa si muove... anzi qualcosa di più. Infatti Ansaldo Nucleare, unica azienda italiana dedicata alla costruzione di impianti nucleari, si propone, insieme all’Università di Genova, all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, e a vari altri soggetti del settore presenti sul territorio, di creare in Liguria un polo d’eccellenza per l’energia nucleare.
L’obiettivo è quello di formare una nuova generazione di esperti in grado di guidarlo. Il Master, presentato mercoledì si pone l’obiettivo di formare figure con competenze tecniche nel campo della tecnologia e della progettazione degli impianti nucleari per la produzione di energia elettrica. Le aziende partner si sono già dichiarate interessate a inserire nelle loro strutture tutti gli allievi che avranno frequentato il Master.
Un segno di ottimismo verso il cosiddetto Rinascimento Nucleare in Italia. Può essere un buon inizio, ma si potrà fare di più come conferma Roberto Adinolfi, amministratore delegato Ansaldo Nucleare: “Nel nostro Paese non è scomparsa la cultura nucleare di base. Le Facoltà italiane di Ingegneria Nucleare hanno saputo in qualche modo sopravvivere in questi anni, magari allargando la sfera di attenzione ai temi dell’energetica in generale, ma senza perdere di vista l’insegnamento delle nozioni fondamentali. Il numero di laureati che oggi sono in grado di sfornare è nell’ordine di un centinaio all’anno, del tutto insufficienti per soddisfare la richiesta dei prossimi anni. È importante però che esista ancora una struttura accademica capace di formare e il Master che oggi abbiamo presentato va in questa direzione”.
In Liguria ci si prova, per il resto si vedrà.

Le informazioni sono disponibili su www.master.perform.unige.it

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