COOKIE
 
PAUSA-ENERGIA
 
IL GIORNALIERO - Australia: meglio mangiare la carne di agnello per abbattere le emissioni Stampa E-mail

15 settembre 2009 - Costolette di agnello per combattere il riscaldamento globale? Anche, perché no! È un suggerimento “implicito” che emerge da un ponderoso Rapporto di 220 pagine sul riscaldamento globale pubblicato dalla Commonwealth Scientific and Industrial Research Organisation, al quale hanno lavorato scienziati australiani di eccellente reputazione scientifica.
Il problema delle emissioni nel continente australe è tutt’altro che marginale. Nel 2007 sono stati infatti emessi in atmosfera 597 milioni di tonnellate di gas serra, secondo quanto stimato dal Department of Climate Change 2009.
Il settore agricolo, da solo, ha contribuito con una fetta importante, pari a 88 milioni di tonnellate, cui vanno aggiunti 77 milioni di tonnellate causa della deforestazione e della conversione a zone agricole di aree precedentemente vergini.
Giusto per dare un ordine di grandezza, le emissioni dei canguri sono perfettamente in linea con quelle rilevate in Gran Bretagna. Solo che, all’ombra della Union Jack, il contributo dell’agricoltura alle green gas emissions è enormemente ridotto; meno di 5 milioni di tonnellate all’anno. Dunque, l’agricoltura resta un osservato speciale in Australia, e proprio su questo settore si concentrano alcuni interessanti progetti di riduzione.
Ma che c’azzeccano le costolette d’agnello? Il ragionamento è semplice: attualmente il consumo di carne animale da parte della popolazione australiana riguarda in maniera predominante i bovini. Ma, hanno valutato i ricercatori del CSIR, le mucche emettono una quantità di gas serra molto superiore rispetto ad altri animali da carne quali ad esempio il maiale o l’agnello. Quindi, un adeguamento della dieta potrebbe effettivamente essere annoverato tra le misure valide per limitare l’apporto dell’agricoltura alle emissioni globali.
Riusciranno queste considerazioni a cambiare le abitudini alimentari degli australiani? È lecito dubitarne...

Leggi le altre news

 
© 2005 – 2024 www.nuova-energia.com