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IL GIORNALIERO - Incendi: il 2009 spegne gli entusiasmi dello scorso anno Stampa E-mail

13 agosto 2009 - Lo scorso anno l’Europa aveva festeggiato un confortante risultato: gli incendi boschivi all’interno del Vecchio Continente avevano toccato il minimo storico dell’ultimo quarto di secolo. Solo 180 mila ettari, infatti, risultavano andati in fumo, rispetto alla media annua di circa mezzo milione. Chi sperava in un nuovo corso, destinato a rafforzarsi già nel 2009, ha tuttavia dovuto subire la classica doccia fredda. Già a fine luglio la superficie boschiva incendiata risultava infatti al di sopra del valore registrato l’anno precedente: oltre quota 200 mila ettari.
È quanto si apprende dall’Effis, organismo istituito dal Centro comune di ricerca e dalla direzione generale Ambiente (DG-ENV) della Commissione europea proprio per tenere costantemente sotto controllo il rischio d'incendio boschivo.
“Ogni giorno - spiega la Commissione europea - l’EFFIS, utilizzando immagini satellitari, elabora mappe dettagliate delle aree colpite da incendi boschivi di superficie pari ad almeno 40 ettari di estensione. Le aree incendiate riportate sulle mappe corrispondono in media al 75 per cento della superficie totale bruciata, che comprende gli incendi con estensione inferiore a 40 ettari. L'area finora colpita da incendi nel 2009 nell'Unione europea e indicata sulle mappe è di 150.076 ettari che, secondo le stime, corrisponde a una superficie totale bruciata di circa 200.000 ettari”.
Per le prossime settimane il rischio resta - a detta degli esperti dell’EFFIS - ancora molto elevato in molte regioni del Mediterraneo, con condizioni estreme a livello locale, ma, secondo le attuali previsioni, non raggiungerà i livelli di allerta della fine di luglio. Pur peggiorando rispetto al 2009, quindi, ci si attende un risultato finale al termine dell’anno in corso meno grave rispetto alla media degli ultimi anni. Le mappe e i dati principali sulle dimensioni dei singoli incendi, la loro ubicazione, il livello di pericolo sono consultabili sul sito http://effis.jrc.ec.europa.eu/current-situation.

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