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IL GIORNALIERO - Accordo tra Italia e Francia per la ricerca in campo energetico Stampa E-mail

23 luglio 2009 - Italia e Francia hanno firmato un nuovo accordo di cooperazione per la ricerca sull’energia nucleare e sulle fonti rinnovabili. Si tratta di un progetto di cooperazione allargato che riguarda anche scienza e tecnologie per l’ambiente, scienza dei materiali, nanotecnologie e biotecnologie per l’energia, modellistica, simulazione e calcolo ad alte prestazioni.
La firma, che ha visto tra i protagonisti l’Enea e il CEA (Commissariat à l’Energie Atomique) avviene - non a caso - a pochi giorni di distanza dall’adozione da parte del Parlamento italiano, il 9 luglio 2009, del disegno di legge Sviluppo, che contiene provvedimenti importanti in materia energetica.
In particolare, Enea e CEA concentreranno i loro sforzi nella realizzazione di un nucleare sostenibile (detto così dovrebbe fare meno paura...) e nello sviluppo delle tecnologie richieste dai reattori di quarta generazione. Cosa significa in concreto? La spiegazione in una nota dell’Enea: “Formare esperti di alto livello, creando le condizioni per la mobilità dei ricercatori; favorire lo sviluppo e la competitività dell’industria in materia di sicurezza e gestione dei rifiuti nucleari; sviluppare reattori di quarta generazione, ricerche sui reattori veloci e sul ciclo del combustibile; elaborare posizioni comuni per orientare i programmi di ricerca europei”.
In tema di rinnovabili l’intento è quello di “rafforzare la ricerca e lo sviluppo di nuove tecnologie per abbassare i costi e per favorire lo sviluppo tecnologico delle imprese e la loro competitività a livello internazionale”.
Se dalla carta le buone intenzioni si trasferiranno anche nel concreto lo sapremo... nel 2030. Per allora, infatti, il governo italiano si è posto l’obiettivo di raggiungere un mix energetico composto da 25 per cento di nucleare, 25 per cento di rinnovabili, e 50 per cento di fonti fossili. Ne serviranno di santi in Paradiso e di buoni aiuti sulla Terra...

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