16 luglio 2009 - Dopotutto perché meravigliarsi? Di fronte a una crisi globale e planetaria, l’antidoto deve essere comune e condiviso… Il nome del farmaco che promette di traghettare l’intero Pianeta fuori dalle secche della recessione è dunque lo stesso dappertutto: green economy. E la cura prevede di potenziare gli investimenti nella ricerca in questa direzione. Così, dopo le parole e i fatti dell’Amministrazione americana (cui lo stesso Giornaliero ha fatto cenno in più occasioni) ora è la volta dell’Europa.
La Commissione europea ha infatti annunciato un primo round di stanziamenti a favore della ricerca in tre settori chiave per complessivi 268 milioni di euro, proprio con l’intento di favorire la ripresa dell’economia rendendola più sostenibile e maggiormente radicata sulla conoscenza”.
Si tratterà di una partnership pubblico-privato che vede infatti come attori la stessa Commissione e il settore industriale. (l’annunciato di aver destinato i 268 milioni di euro a nuovi progetti di ricerca è il frutto di un incontro tra 800 rappresentanti dell’industria europea e della ricerca).
L’energia è l'assoluta protagonista. L’intesa mira infatti a definire “nuove tecnologie produttive, in grado di risparmiare materie prime e input energetici, riducendo nel contempo la produzione di scarti; a realizzare edifici meno energivori e ad approntare tecniche di riduzione dei consumi per l’esistente; a promuovere soluzioni a minor impatto ambientale nel comparto dei trasporti”.
Il Commissario per la scienza e la ricerca Janez Potočnik ha commentato: “Ormai tutti sono d’accordo sul fatto che gli investimenti in R&S non sono certo un lusso quando le cose vanno bene; a maggior ragione diventano una necessità quando i tempi si fanno più duri. Se l’Europa sarà in grado di fare oggi investimenti mirati in settori chiave, già domani questo sforzo sarà ripagato dalla creazione di nuovi posti di lavoro”. L’iniziativa, che verrà ufficialmente lanciata a fine luglio, sarà operativa già nella prima metà del prossimo anno.