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IL GIORNALIERO - Efficienza energetica: le nazioni dell’Est Europa sempre poco virtuose Stampa E-mail

15 giugno 2009 - L’efficienza energetica resta una chimera, soprattutto nei Paesi dell’Est europeo. Dove i margini di recupero, rispetto alle nazioni più virtuose dell’Europa Occidentale restano elevatissimi.
È questo uno dei dati più interessanti che emergono dalla lettura del Rapporto 2009 Eu Energy and Transport in figures, editato nelle scorse settimane dalla Commissione europea.
Se, infatti, si considera l’intensità energetica (come rapporto tra i consumi energetici e Pil prodotto), la forbice tra i Paesi più risparmiosi e quelli maggiormente energivori è estremamente ampia. Si spazia da 1.090 toe per milione di euro prodotti della Bulgaria (ai valori del 2000) ai 107 dell’Irlanda (media Ue, 177 toe per milione di euro). La frattura tra le nazioni dell’Est e le economie entrate a far parte della Ue fin dalla prima ora, è evidentissima.
La classifica dei Paesi con la più elevata intensità energetica vede, infatti, alle spalle della Bulgaria, la Romania, la Slovacchia, la Repubblica Ceca, l’Estonia, la Lituania, la Polonia, l’Ungheria, la Lettonia e la Slovenia.
Solo all’undicesimo posto la prima nazione non appartenente all’ex blocco sovietico, la Finlandia (con 241 tonnellate di petrolio equivalente per ogni milione di Pil prodotto). L’Italia, in questa specifica hit parade, occupa una posizione di quasi eccellenza, con 147 toe per milione di Pil, confermando di essere un Paese attento all’utilizzo delle risorse energetiche. Meglio di noi fanno solamente l’Austria (ma il distacco è marginale), la Gran Bretagna, la Danimarca e la già citata Irlanda.

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