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IL GIORNALIERO - L’Unione europea punta a “decabornizzarsi” con l’energia nucleare Stampa E-mail

4 giugno 2009 - L’energia nucleare sarà lo strumento portante per la decarbonizzazione dell’Unione europea. Sono le conclusioni emerse dalla Quarta Sessione Plenaria dell’European Nuclear Energy Forum (ENEF) che si è svolta il 29 e 30 maggio scorso a Praga.
Il Commissario europeo all’occupazione, affari sociali e pari opportunità, Vladimir Spidla, ha espresso nel suo intervento alcune importanti valutazioni. “Se saremo in grado di prendere decisioni in tempi rapidi - ha affermato - in merito agli investimenti strategici nel settore energetico, vi sarà una concreta possibilità che circa due terzi dell’energia elettrica dell’Unione possa essere a basso contenuto di carbonio entro il 2020”.
Ottenuto questo risultato sarebbe del tutto plausibile, secondo il commissario Pidla “il raggiungimento entro il 2050 della completa decarbonizzazione”. L’energia nucleare sarebbe un elemento imprescindibile per il raggiungimento di tali obiettivi.
Sempre in tema di “atomo”, dall’altra parte dell’Oceano si rinnova la collaborazione tra Russia e Cuba. In occasione della consegna a Fidel Angel Castro, figlio del lider maximo Fidel, del Premio Kurkatov per i suoi lavori nella sfera della ricerca nucleare, il presidente di Rosatom (organismo russo di regolazione del nucleare) Sergei Kiriyenko ha annunciato la prosecuzione del rapporto di cooperazione scientifica tra la stessa Rosatom e l’Agenzia nucleare di Cuba.
La collaborazione tra i due Paesi è in corso dal 1992. L’agenzia cubana è attualmente operativa in differenti aree afferenti la fisica nucleare quali le biotecnologie e le nanotecnologie.

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