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IL GIORNALIERO - Gli Usa puntano sui biocombustibili prodotti "in casa" Stampa E-mail

7 maggio 2009 - Obiettivo: 36 miliardi di galloni di biocombustibile disponibili entro il 2022; qualcosa come 136 miliardi di litri di carburanti verdi. Come noto, questo è il target che gli Stati Uniti si sono imposti attraverso l’Energy Independence and Security Act del 2007.
Già, ma come sarà possibile raggiungere questa soglia? Nei giorni scorsi una prima autorevole risposta è giunta dagli esperti dell’EPA, l’Environmental Protection Agency americana.
"La ricerca di una vera indipendenza energetica impone l’utilizzo di biofuel homegrown - hanno precisato - ovvero di produzione nazionale. Solo così potremo realmente ridurre la vulnerabilità dalle importazioni di energia, mantenere miliardi di dollari all’interno della nostra economia, creare nuovi posti di lavoro". Poco spazio, quindi, sembra destinato agli acquisti sui mercati esteri, con buona pace del Brasile...
Quanto alla tipologia, nel complesso 16 miliardi di galloni dovrebbero essere coperti dai biofuel di origine cellulosica, 15 dai biofuel convenzionali, 4 da biocombustibili di nuova generazione e 1 da diesel ottenuto da biomasse.
Se questo obiettivo sarà realmente raggiunto, ora del 2022 l’America potrà ridurre le importazioni di olio combustibile per un quantitativo pari a 297 milioni di barili/anno, riducendo nel contempo le emissioni di gas serra di 160 milioni di tonnellate/anno.
L’EPA ha anche annunciato di voler condurre studi approfonditi sul ciclo di vita delle quattro tipologie di biofuel, per poter calcolare con precisione il reale contributo in termini di riduzione dei gas serra.

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