COOKIE
 
PAUSA-ENERGIA
 
IL GIORNALIERO - Landi (Adiconsum): “Rinnovabili? Necessario rimodulare incentivi” Stampa E-mail

29 aprile 2009 - “È necessario rimodulare gli incentivi alle fonti rinnovabili, affinché il loro costo non gravi sui consumatori e l’incentivo non costituisca un business”. Paolo Landi, segretario generale Adiconsum, afferma che “gli attuali incentivi previsti per la produzione di energia da fonti rinnovabili non hanno sortito i risultati sperati e rischiano di trasformarsi in un nuovo CIP 6, con cui, oggi, finanziamo per l’82 per cento le fonti assimilate (combustibili fossili con idrocarburi, combustibili di processo e residui) e appena per il 18 per cento le fonti rinnovabili quali eolico, idroelettrico, solare, eccetera”.
Ecco le proposte di Adiconsum: in primo luogo, "la necessità di rimodulare il sistema di incentivazione alle fonti rinnovabili perché così articolato, ossia senza tetti, il rischio è che il peso degli incentivi sulle bollette elettriche da qui fino al 2020 sarà dell’ordine del 20 per cento, contro l’attuale 6 per cento. Inoltre, il peso delle incentivazioni va ricondotto al sistema della fiscalità generale e non ripartito in bolletta, dove chi paga è solo il consumatore”.
“L’attuale incentivazione - sottolinea Landi - non tiene conto dello sviluppo tecnologico. La rimodulazione andrà quindi tarata anche alla luce di tale sviluppo. Un esempio per tutti è il Conto Energia per il fotovoltaico, che supera i 64 milioni di euro, e nonostante diminuisca nel tempo non si adegua correttamente al rapido miglioramento delle tecnologie utilizzate, ossia ad una maggiore efficienza e un minor costo dei materiali”.
Considerazioni, quelle espresse dal segretario di Adiconsum, che si "allineano" e in buona parte concidono con il parere di Massimo Protti (presidente del Consorzio Assoutility e Tavolo della domanda di Energia, Confindustria) pubblicato sul numero 2 di Nuova Energia.

Leggi le altre news

 
© 2005 – 2024 www.nuova-energia.com